Federalberghi: "Quasi 9 milioni di italiani in vacanza sulla neve"

- di: Barbara Bizzarri
 

La montagna continua ad essere un punto di riferimento per il turismo italiano: secondo un rapporto di Federalberghi, realizzato in collaborazione con Tecnè, i vacanzieri che si apprestano a fare le valigie per raggiungere le amate cime prenotano con un anticipo di almeno un mese e scelgono principalmente il soggiorno in hotel; si dedicano allo sci ed in generale ad attività sportive, a passeggiate e ad esperienze legate ad eventi enogastronomici; sono pronti a rinunciare a località troppo care per via della minore capacità di spesa ma non alla possibilità di soggiornarvi, magari aggiustando il tiro per evitare di sforare con il budget; prediligono le destinazioni del Nord Italia soprattutto per la settimana bianca; per lo sci nel week end le località montane del Centro Sud recuperano, laddove la performance è stata penalizzata dalle scarse nevicate sull’Appennino e, soprattutto, solo il 4,5% di essi ha scelto di recarsi all’estero.

Federalberghi: "Quasi 9 milioni di italiani in vacanza sulla neve"

Tra coloro che hanno dedicato alla propria vacanza un’intera settimana (6,5 milioni) e quelli che invece hanno deciso di sciare solo nel week end (2,4 milioni), è certo che l’appuntamento con la neve per gli italiani non è andato deserto, con grande soddisfazione del presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca che, commentando i dati, ha dichiarato: “Per noi è una bella conferma che arriva a ridosso della Pasqua, il che fa ben sperare. Abbiamo avuto momenti di difficoltà, temendo che il turismo invernale potesse essere penalizzato in termini di performance dalle scarse nevicate. La diretta conseguenza è evidente soprattutto per ciò che riguarda l’Appennino. Attualmente le cime sono ben innevate e lo scenario potrebbe cambiare.  Di certo siamo sempre più ammirati del fatto che i nostri concittadini continuano a prediligere mete italiane nel progettare il proprio viaggio. La soluzione in hotel resta la favorita nel periodo delle settimane bianche, una bella boccata di ossigeno per le nostre imprese. Tutto questo è di ottimo auspicio”. Ma c’è anche il rovescio della medaglia, osserva Bocca, ovvero “l’impatto della minore capacità di spesa: sette italiani su dieci hanno dovuto i conti con i rincari, orientando diversamente le proprie scelte. E per noi questa non potrà mai essere una buona notizia”.

Nel dettaglio, il 95,5% degli intervistati ha scelto di trascorrere la settimana bianca in Italia e il restante 4,5% all’estero. In particolare, tra chi non varca i confini nazionali, il 72,6% si reca nelle regioni settentrionali e solo il 22,9% in quelle centro-meridionali anche a causa delle scarse nevicate sull’Appennino che hanno influito negativamente sulla domanda. La spesa pro-capite sostenuta per la settimana bianca, comprensiva di tutte le voci (trasporto, alloggio, cibo, impianti, corsi di sci e divertimenti) è pari a 670 euro per persona. La prima voce di spesa è quella per i pasti (29,8%), seguita dal pernottamento (28,4%) e dal viaggio (19,6%). Al momento di scegliere l’alloggio per la settimana bianca, gli italiani confermano la predilezione per l’albergo (26,8%), seguito dai bed & breakfast (23,3%). Seguono casa di parenti ed amici (16,1%) e il rifugio alpino (13,0%).

Per risparmiare, la maggioranza delle prenotazioni è fatta con largo anticipo: il 41,2% un mese prima, l’8,1% un mese e mezzo prima, il 10,6% due mesi prima e tra tre e quattro mesi prima il 4,5%.

I criteri che guidano la scelta della località sono: la sua bellezza naturale (73,4%) e le caratteristiche che la rendono ideale per divertirsi (22,9%). Le principali attività svolte durante questo periodo di vacanza sono: relax (65,1%), passeggiate (63,8%) e partecipazione a eventi enogastronomici (59,1%). Dei 6,5 milioni di italiani che hanno fatto o faranno una settimana bianca, 700 mila si concederanno inoltre almeno un week end sulla neve, che presenta caratteristiche leggermente diverse dai vacanzieri delle settimane bianche. Tanto per cominciare, chi intende trascorrere i suoi weekend sulla neve rimane, ovviamente, all’interno dei confini nazionali. Il particolare, il 38,6% si reca nelle regioni centro-meridionali e il 61,4% in quelle settentrionali. La spesa pro-capite comprensiva di tutte le voci (trasporto, alloggio, cibo, impianti, corsi di sci e divertimenti) è pari a 257 euro per persona, così ripartiti: per i pasti il 26,5%, per il pernottamento 21,7%, per le spese di viaggio il 17,3% e per lo shopping 6,8%. Cambiano le percentuali anche per l’alloggio che, in questo caso, è la casa di parenti ed amici (40,0%), seguita dai bed & breakfast (38,3%), dal rifugio alpino (6,7%) e dall’albergo (6,4%). In questo caso gli italiani prenotano a ridosso della vacanza: il 41,3% tre settimane prima e il 41,4% quindici giorni prima. Per quanto riguarda la scelta, si guarda innanzitutto alla facilità di raggiungimento (67,2%) troviamo le bellezze naturali che offre (52,6%). Il 60,0% dei vacanzieri del fine settimana che sono stati condizionati dall’inflazione sulle scelte per la vacanza, ha rinunciato alla settimana bianca a causa dell’aumento dei prezzi.

Infine, tra coloro che non andranno in vacanza, il 59,7% ha rivelato di non partire per motivi economici; il 18,1% per l’aumento dei prezzi e il 14,8% per motivi familiari.
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