EY Venture Capital Barometer: 2023 anno di stabilizzazione

- di: Barbara Leone
 

 

Gli investimenti in Venture Capital in Italia nel 2023 hanno superato per il terzo anno consecutivo il miliardo di euro, arrivando a 1.048 milioni di euro (-49,6% rispetto ai 2.080 milioni di euro del 2022), con 263 deal rispetto ai 326 dell’anno precedente. La diminuzione degli investimenti si allinea con le tendenze osservate a livello europeo e mondiale per il capitale di ventura, che registra un'ampia incertezza e volatilità in tutte le geografie del globo. In Italia, l’andamento del 2023 indica una fase di consolidamento dell'ecosistema del Venture Capital, il quale dimostra di aver raggiunto una massa critica di raccolta comunque rilevante, anche se si è interrotto il trend di crescita degli scorsi anni e, soprattutto, non si è continuato a colmare il gap rispetto alle altre grandi economie europee e mondiali. È quanto emerge dall’EY Venture Capital Barometer, studio annuale di EY che ha l’obiettivo di analizzare l’andamento degli investimenti di venture capital nelle startup e scaleup italiane.

EY Venture Capital Barometer: 2023 anno di stabilizzazione

Continuiamo ad osservare in Italia una limitata propensione alla crescita economica, principalmente legata a bassi investimenti privati, specie in ricerca e sviluppo - sottolinea Marco Daviddi, Managing Partner Strategy and Transactions di EY in Italia (nella foto) -. Le previsioni EY per il 2024 indicano che tali investimenti supereranno di poco l’1% del PIL, contro una media EU di circa il 2,4%. Questo sta comportando grandi difficoltà per il nostro tessuto produttivo nell’adottare tecnologie e trasformazioni necessarie a garantire competitività, produttività, crescita dei salari e valorizzazione delle competenze. In tale contesto è urgente indirizzare le risorse disponibili verso progetti e iniziative legate a obiettivi di innovazione a breve e medio termine, anche attraverso l’ecosistema delle startup e scaleup nel nostro Paese che, anche in tempi complessi, esprime rilevanti potenzialità. Nonostante alcuni elementi di fragilità, peraltro non solo in Italia, per il terzo anno consecutivo gli investimenti hanno superato la soglia di euro 1 miliardo. Guardiamo quindi con positività agli indicatori macroeconomici futuri e alle opportunità offerte dalla trasformazione digitale, settore nel quale in Italia le competenze sono molto valide. Ciò che emerge quest’anno dalla nostra analisi è che le aziende ad alto contenuto tecnologico, in particolare quelle afferenti allo sviluppo di software e servizi digitali, hanno trainato gli investimenti e attratto l’interesse degli investitori anche stranieri sul nostro ecosistema, creando le basi per scalare nel prossimo futuro”.

Gli fa eco Gianluca Galgano, Startup and Venture Capital Leader, EY in Italia, che commenta: “Nell'anno appena trascorso abbiamo riscontrato una flessione nel livello di investimenti in Venture Capital in Italia, riflettendo le incertezze globali di tale asset class. Questa situazione è stata influenzata dal contesto economico-finanziario, caratterizzato dall'aumento dei tassi di interesse e frenata della spesa a causa dell'escalation inflazionistica. Questa dinamica non è un fenomeno solo italiano, poiché nel 2023 si è osservata una contrazione del mercato Venture Capital a livello mondiale. Va notato che i risultati italiani devono essere interpretati con un'analisi approfondita dell'eccezionale dinamica del 2022, guidata da mega-round che sono mancati nel 2023. Rispetto all’anno precedente, infatti, si è verificata una significativa flessione nei round di investimento di grandi dimensioni (serie C, Late VC, e Growth Equity VC), che si sono praticamente dimezzati. Gli investimenti Pre-Seed e Seed sono rimasti stabili, mentre i round di Early VC hanno mostrato una tendenza decrescente, indicando la maggiore cautela degli investitori in periodi di incertezza. Nonostante la contrazione contingente, la situazione italiana non appare cupa, bensì come una fase di stabilizzazione dell'ecosistema Venture Capital. Il superamento, per il terzo anno consecutivo a partire dal 2021, della soglia del miliardo di euro rappresenta un significativo passo avanti, testimoniando la maturazione e consolidamento del mercato, con un aumento sia del numero di startup sia delle opportunità di crescita”.

A livello geografico la Lombardia si conferma il terreno più fertile e promettente per le startup italiane, sia per numero di operazioni (111) che per capitali raccolti dalle proprie imprese (62,1% della raccolta totale). In generale, rispetto all'anno precedente, si osserva un trend di riduzione sia del numero di deal che del loro controvalore in tutta l'Italia. Tuttavia, è nel Nord Italia che si verifica la contrazione più significativa (790 milioni rispetto ai 1.838 milioni dell'anno precedente). Nel Centro e nel Sud Italia, il valore di raccolta totale rimane stabile (258 milioni di euro rispetto ai 242 milioni di euro del 2022) tuttavia evidenziando nuovamente un ammontare complessivo molto esiguo. Dal punto di vista settoriale, il grafico evidenzia i primi cinque settori verticali che insieme costituiscono circa il 71% degli investimenti totali nell'anno 2023. In testa alla classifica spicca il Software & Digital Services, che ha registrato 26 transazioni per un totale di 226 milioni di euro, in forte crescita rispetto all’anno precedente e principalmente attribuibili agli investimenti in Bending Spoons e Alps Blockchain. Il secondo posto è occupato dal Technology & IoT, trainato dall'operazione di D-Orbit con un investimento di 100 milioni di euro, mentre Health & Life Science si posiziona al terzo posto. Chiudono al quarto e quinto posto, Energy&Recycling e il Fintech.

Le cinque operazioni che nel corso del 2023 hanno raccolto i finanziamenti più consistenti sono quelle che hanno interessato: Bending Spoons (che nel 2023 ha chiuso un round da circa 100 milioni di euro); D-Orbit (che ha raccolto circa 100 milioni di euro); Aavantgarde Bio (che ha totalizzato complessivamente 61 milioni di euro in un round); Energy Dome (con un investimento di 55 milioni di euro) e Fabrick (finanziata per 40 milioni di euro). Nell'ambito europeo, il Regno Unito si distingue come la nazione con il più elevato livello di investimenti pro-capite, pari a 227 euro. Segue la Francia con € 108 e la Germania con € 75. L'ultimo posto è occupato da Spagna e Italia, con € 28 e € 17 rispettivamente. Rispetto all'anno precedente, si nota una tendenza generale alla riduzione degli investimenti pro-capite in tutte le nazioni. In questa particolare classifica, Spagna e Italia emergono con un decremento rispettivamente del -54% e -50%.
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