Indagine EY, la crisi spaventa ma non frena l’imprenditoria italiana che punta su talento, competenze, digitale e sostenibilità

- di: Barbara Bizzarri
 

La recessione economica, unitamente alla crisi d'impresa, continua ad essere un campanello d'allarme per quasi nove imprenditori su dieci (87%), tuttavia, due su tre (65%) ritengono che si tratti di una crisi momentanea e con effetti meno negativi rispetto al passato. Tra gli investimenti necessari, per far fronte all'attuale contesto complesso e volatile, le aziende italiane puntano su talento e competenze (25%), tecnologie digitali (23%) e sostenibilità (37%). Il Pnrr rappresenta una forte leva per gli imprenditori, ma il 42% ritiene necessario semplificare l'accesso alle misure, in quanto, gli investimenti in tecnologia legati al Piano non hanno avuto lo slancio atteso: questi i risultati dell'indagine di EY Private condotta lo scorso marzo su 100 aziende, che inaugurano l’apertura delle candidature per il Premio EY L’Imprenditore dell’Anno®, giunto alla XXVI edizione. Il Premio, ideato da Ey, è rivolto a chi è alla guida di aziende attive da almeno 3 anni, con sede legale in Italia e con un fatturato pari o superiore a 40 milioni di euro. Un riconoscimento globale del suo genere, che celebra coloro che creano e sviluppano business di successo dinamici e in crescita attraverso riconoscimenti nazionali e globali in oltre 65 Paesi. L’obiettivo è quello di individuare e premiare peculiarità, modelli e valori concreti che permettono alle imprese di portare il proprio contributo allo sviluppo nazionale. In tal senso, il Premio annovera fra i vincitori delle ultime edizioni  imprenditori come Matteo Bruno Lunelli, Ceo del Gruppo Lunelli (2022); Elisabetta Franchi, Amministratore Unico di Betty Blue S.p.A. (2021); Massimo Perotti, Executive Chairman di Sanlorenzo S.p.A, nel 2019 e Sonia Bonfiglioli, Presidente di Bonfiglioli Riduttori, nel 2018. Nell’ambito dell’iniziativa, EY anche quest’anno darà spazio a giovani brillanti, celebrando le imprese nascenti e quelle in rapida ascesa. Nell’edizione del 2022, Danila De Stefano di Unobravo si è aggiudicata il Premio EY Startup.

Indagine EY, la crisi spaventa ma non frena l’imprenditoria italiana che punta su talento, competenze, digitale e sostenibilità

Come oramai consuetudine, il vincitore nazionale dell’edizione avrà poi anche l’opportunità di competere per il titolo di “World Entrepreneur Of The Year”, sfidando i vincitori nazionali dei 65 paesi in cui il Premio è attivo, in occasione di un appuntamento speciale che si svolgerà a Montecarlo dal 6 al 9 giugno 2023. A rappresentare l’Italia sarà Matteo Lunelli, Vincitore Nazionale 2022.

La XXVI edizione del Premio EY L’Imprenditore dell’Anno® è realizzata con il supporto di Banca Finnat Euramerica, Microsoft Italia e Board Italia. Per candidarsi e avere maggiori informazioni, è possibile consultare il sito ey.com/it/ey-entrepreneur-of-the-year-italy.

La Giuria del Premio, esterna e indipendente da EY, è composta da membri di altissimo profilo professionale appartenenti al mondo delle istituzioni, dell’economia e dell’imprenditoria. Autorevolezza, trasparenza e indipendenza sono le parole chiave che caratterizzano il Premio e sono gli stessi valori che per tutte le edizioni hanno guidato i giurati nella scelta degli imprenditori da premiare. I vincitori selezionati dalla giuria saranno proclamati nel corso di una cerimonia che si terrà a Milano a novembre 2023.

 "Da 26 anni questo riconoscimento celebra le grandi storie delle imprese del nostro Paese - afferma il Responsabile Italia del Premio Ey L'Imprenditore dell'Anno, Enrico Lenzi -. Proprio il fattore umano è uno degli elementi maggiormente messi in evidenza dagli imprenditori intervistati". Resilienza, talento, competenze e digitale sono le parole d'ordine dell'imprenditoria italiana, nonché le caratteristiche che saranno al centro dell'edizione 2023 dell'evento. L’indagine condotta da EY Private in occasione dell’apertura delle candidature si concentra in particolare su quattro temi: imprenditorialità, innovazione, sostenibilità, talento.

Commenta Paolo Zocchi, EY Private Leader di EY in Italia: “Nonostante il momento storico che stiamo vivendo sia influenzato da eventi straordinari, l’Italia si mostra resiliente e l’imprenditoria del nostro Paese continua a registrare successi marcando una costante crescita. Secondo il 34% degli imprenditori intervistati nella nostra indagine, il segreto di questo successo italiano risiede nella forte flessibilità dimostrata dalle nostre risorse nel trovare velocemente soluzioni innovative. Per superare quindi gli ostacoli del momento, gli imprenditori puntano sulla rapida e continua diversificazione degli investimenti, con un focus in particolare su talento e competenze (25%), digitale (23%) e sostenibilità (37%)”.

Approfondendo i risultati dei dati desunti dall’indagine, si rileva che la flessibilità è uno dei fattori trainanti nella competitività del mercato italiano, e circa il 50% degli intervistati sostiene che la forza e la possibilità di riconoscere il brand Made in Italy, unitamente alla capacità di rivedere il business model con efficienza e rapidità, a seconda delle continue evoluzioni di mercato, siano elementi cruciali per poter competere a livello internazionale.

Per quanto riguarda l’innovazione digitale, dall’indagine emerge che gli investimenti privati in data management in Italia sono in crescita, ma il Paese sconta arretratezza nelle competenze digitali dei cittadini e nei servizi digitali della PA al cittadino. In particolare, il 26% delle aziende intervistate ha dichiarato prioritario investire in data analytics a supporto dei processi decisionali strategici, in un percorso di implementazione di strategie soprattutto commerciali «data driven», ovvero basate sui dati. I percorsi di trasformazione digitale hanno richiesto alle imprese di lavorare sempre più sulle competenze digitali delle risorse. Il 25% degli intervistati pensa sia fondamentale la formazione in materie digitali, e ritiene strategico attivare dei percorsi formativi interni o tramite il supporto di professionisti esterni, per colmare lo skill gap. L’Industria 4.0 rappresenta per molte imprese una vera opportunità di crescita per restare competitivi nel contesto economico attuale, il 24% delle aziende intervistate vede tra le proprie priorità di investimento il ripensamento della fabbrica in ottica sempre più digitale e interconnessa, grazie all’integrazione di nuove tecnologie volta all’ottimizzazione della progettazione e dei processi.

Il contesto geopolitico, la crisi energetica, la scarsità di materie prime e la dinamica inflattiva hanno prodotto nuove spinte ad investire sulla sostenibilità, rendendola ormai necessaria, oltre che conveniente, per le imprese. Il 25% del campione sposta invece il focus esternamente rispetto all’azienda, nella trasparenza e tracciabilità della supply chain, e gli strumenti di finanza sostenibile sono considerati come la leva principale da adottare per un residuo 10% del campione.

Per quanto riguarda talenti e nuove generazioni, le aziende intervistate evidenziano come, nello scenario attuale, sia necessario attrarne anche attraverso programmi di wellbeing aziendale che possano garantire crescita e benessere. Risulta necessario trovare un punto di equilibrio tra domanda e offerta, in un contesto di mercato totalmente diverso rispetto al passato, soprattutto per i bisogni delle generazioni emergenti. Nello specifico, il 37% degli intervistati dichiara che sia fondamentale garantire percorsi di carriera basati sulla meritocrazia, sistemi di valutazione della performance chiari, delineati e al passo con i tempi, unitamente ad una maggiore flessibilità e autonomia nell’organizzazione del lavoro. Il 28% ritiene sia necessario puntare su ambienti di lavoro inclusivi che garantiscano il benessere delle risorse attraverso nuovi programmi di welfare a supporto di tutte le categorie di dipendenti. Parimenti, una comunicazione centrata sui valori aziendali e temi quali la sostenibilità, gender equality e valorizzazione delle diversità è ritenuta una leva di attrazione soprattutto per le nuove generazioni.

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