EY Future Consumer Index: "Il 42% dei consumatori preoccupato per il futuro"

- di: Daniele Minuti
 
L'ultima edizione dell'EY Future Consumer Index mostra risultati particolarmente significativi, disegnando un quadro di transizione per via delle incertezze che influenzano i comportamenti dei consumatori, causate dalle tensioni geopolitiche e dalla crisi economica.

Pubblicata l’ultima edizione dell’EY Future Consumer Index

Essi si preparano ad affrontare alle difficoltà dovute all'inflazione e allo scenario che vede una recessione economica: il 42% degli intervistati (18.000 cittadini di tutto il mondo) si dice preoccupato per uno scenario che potrebbe peggiorare nel prossimo triennio, con il 33% che vede la situazione invariata e solo il 25% che prevede un miglioramento. Il 73% degli intervistati si dichiara preoccupato per le proprie finanze, stessa percentuale di chi ha paura di un nuovo rincaro energetico nel prossimo semestre (quasi il 50% degli italiani ha detto di concentrare i suoi acquisti solo su beni essenziali).

La preoccupazione più grande degli italiani è il rincaro, specie quello energetico (75%) e del carburante (70%), seguito dai beni di prima necessità e alimentari, per oltre il 65%. C'è però maggior focus sulla sostenibilità nel nostro Paese, che ha raddoppiato il suo volume fino ad arrivare al 35% degli ascoltati che mettono in pratica atteggiamenti con occhio alla tutela dell'ambiente.
Fra i 24 Paesi analizzati, l'Italia è al secondo posto, dopo la Cina.

Stefano Vittucci, Consumer Products and Retail Sector leader di EY in Italia (nella foto), ha commentato: "Date le crescenti tensioni geopolitiche e gli impatti economico-sociali, i consumatori stanno di nuovo rivedendo le proprie priorità di consumo con maggiore attenzione ai prezzi e focalizzandosi sui beni primari in vista di un periodo che si prospetta essere ancora incerto e complesso. In questo contesto, le aziende si trovano a dover rispondere ad una richiesta di prodotti convenienti a fronte però di un significativo incremento dei costi legati agli effetti inflazionistici. Il focus sulle "Operations" (logistica e produzione) diventa quindi fondamentale nell’ambito di un più ampio obiettivo di ottimizzazione del prodotto e dei processi produttivi che deve anche integrare i temi della sostenibilità".
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