Dal 27 luglio al 3 agosto oltre 700 ragazzi da 26 Paesi tra Assisi e Roma. Un pellegrinaggio spirituale tra desideri, fallimenti e rinascita, verso il Giubileo con Papa Leone XIV.
Assisi cuore del mondo: torna il meeting internazionale dei giovani
Settecentotrentasei volti, un unico cammino. Dalla Germania al Burkina Faso, dal Libano al Cile, Assisi si prepara ad accogliere la IX edizione dell’International Meeting Giovani verso Assisi – Lights of Hope, in programma dal 27 luglio al 3 agosto. È un ritorno atteso da sette anni, dopo lo stop imposto dalla pandemia, e si preannuncia come un’esperienza totalizzante: spirituale, fisica, comunitaria. Una settimana per ripercorrere i passi di Francesco e riaccendere nel cuore dei giovani una luce capace di bucare l’apatia di un’epoca satura di connessioni e povera di senso.
“I giovani non sono un problema, ma un dono prezioso – ha dichiarato fra Marco Moroni, Custode del Sacro Convento –. Con il loro entusiasmo e la loro generosità sono dei veri maestri per una società disillusa e affetta da un’anemia di speranza”.
Un programma pensato come un cammino
Non è un raduno, non è un festival. È un pellegrinaggio moderno, concepito come un percorso scandito da parole-chiave che parlano al cuore di ogni giovane: desiderare, fallire, rinascere, partire. A ospitare l’evento sarà la Basilica di San Francesco, ma l’esperienza si estenderà a tutti i luoghi simbolo della spiritualità francescana: dall’Eremo degli Stazzi alla Porziuncola, dal Protoconvento di Rivotorto all’Eremo delle Carceri, fino a San Damiano.
Il 27 luglio l’apertura solenne con la veglia presieduta da fra Marco Moroni nella chiesa inferiore della Basilica. Il giorno dopo, la celebrazione eucaristica all’aperto sarà guidata dal cardinale Mauro Gambetti. Poi, il 31 luglio, tutti in viaggio verso Roma, dove il percorso si concluderà con la liturgia penitenziale al Seraphicum, la veglia serale e la messa con Papa Leone XIV a Tor Vergata.
Luci tra le mani: il logo come manifesto spirituale
Le mani aperte, che si stringono e si sorreggono, sono il cuore del logo ufficiale: possono essere quelle di Cristo e Francesco, o quelle di un frate e un giovane. Simboleggiano una reciprocità che è fondamento della fraternità. Tra le dita, tre stelle – le luci del titolo – che irradiano il Tau, segno di salvezza e missione. Non un’icona decorativa, ma una vera sintesi visiva di ciò che il meeting vuole essere: un punto di contatto tra generazioni e vocazioni, un momento per scoprire che la speranza non è un concetto astratto ma un’esperienza concreta, vissuta insieme.
Fratelli in cammino: una generazione che cerca
La provenienza geografica dei partecipanti è uno dei segnali più forti: Brasile, Polonia, Kazakistan, India, Venezuela, Austria, Cina. C’è l’Europa ferita, l’America Latina che lotta, l’Africa che sogna, l’Asia che si affaccia. Ciascuno con la propria storia, tutti in cerca di qualcosa che valga la pena attraversare. “La vera luce – si legge nei materiali preparatori – è Cristo, la speranza che non delude. Anche noi siamo chiamati ad essere luci di speranza oggi”.
Non è uno slogan. È un appello a essere presenti, ad abbandonare la retorica sulla “crisi dei giovani” e riconoscerne invece la profezia. Il viaggio che il meeting propone è tutt’altro che retorico: contempla il fallimento come tappa, la rinascita come urgenza, il perdono come orizzonte.
Da fra Simone a fra Nicola: un passaggio di testimone
Il 2025 segna anche un passaggio importante nella pastorale giovanile del Sacro Convento: dopo quasi vent’anni di dedizione, fra Simone Tenuti si prepara a lasciare Assisi per un nuovo incarico a Padova. A raccogliere il testimone saranno fra Fabrizio De Lellis e fra Nicola Zanin. “La sua presenza tra noi è stata un dono preziosissimo – ha detto fra Moroni –. Ogni bene, fra Simone, che Dio ti benedica!”.
Non è un dettaglio organizzativo, è parte della testimonianza: quella di chi ha camminato insieme ai giovani, ne ha ascoltato le inquietudini, li ha guidati nella ricerca di senso. E ora li affida ad altri, con la fiducia che il cammino continui.
Da Assisi a Roma: luci di speranza per il Giubileo
Dopo i giorni umbri, il viaggio si sposta a Roma, nel cuore del Giubileo dei Giovani. Il Seraphicum ospiterà i partecipanti per due giorni intensi: liturgia penitenziale, messa con il Ministro generale dei frati conventuali, e la grande veglia del 2 agosto. Infine, il 3 agosto, la messa conclusiva con Papa Leone XIV: sarà il punto di arrivo visibile di un itinerario interiore iniziato molto prima e destinato a durare.
Assisi avrà fatto la sua parte. Come sempre: silenziosa, accogliente, radicale. Perché, a distanza di otto secoli, la lezione di Francesco resta la stessa: la speranza non si annuncia, si vive. E passa, oggi più che mai, per le mani intrecciate di una generazione che si ostina a credere.