L’inflazione nel Regno Unito, a maggio, è scesa al 2,0%, l'obiettivo che si era posto la Banca d’Inghilterra. Il dato è stato ufficializzato oggi dall'Ufficio per le statistiche nazionali, in quella che stata la ultima comunicazione ufficiale, su questo argomento, prima delle elezioni nazionali di luglio. Il tasso di inflazione, in aprile, era stato del 2,3% e il calo, sino alla soglia dei 2%, era ampiamente previsto dagli economisti.
Regno Unito: scende l'inflazione, ma troppo tardi per salvare Sunak
Dopo l'ufficializzazione del raggiungimento dell'obiettivo del 2%, la sterlina è aumentata leggermente, scambiata a 1,2721 dollari. La vittoria nella lunga guerra contro l'inflazione potrebbe essere d'aiuto al primo ministro dimissionario Rishi Sunak, che, in vista delle elezioni, sta battendo sul fatto che le misure contro la crescita dei prezzi e per rilanciare l'economia britannica, in sofferenza da mesi, sono frutto dell'impegno del governo conservatore. In effetti potrebbe essere così, anche se i risultati positivi delle ultime settimane sembrano potere poco davanti ai sondaggi che danno come favoriti i laburisti. Uno degli indicatori maggiormente seguiti dalla banca centrale è l'inflazione dei servizi che a maggio è stata al 5,7%, rispetto al 5,9% del mese precedente.
L’inflazione core, escludendo energia, alimentari, alcol e tabacco, è scesa al 3,5% dal 3,9% di aprile. Il calo dei prezzi alimentari è stato il principale fattore che ha contribuito al calo, mentre i costi del carburante per auto hanno continuato a vedere una pressione al rialzo, ha affermato l’ONS. I dati odierni sull'inflazione non sono però, a detta di alcuni analisti, completamente rassicuranti perché la pressione al rialzo potrebbe ritornare nella seconda metà dell’anno, man mano che il Regno Unito abolirà gradualmente il tetto massimo dei prezzi dell’energia.