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Edufin Index 2025: alfabetizzazione finanziaria ferma a 56 su 100

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
Edufin Index 2025: alfabetizzazione finanziaria ferma a 56 su 100

Alleanza Assicurazioni, Compagnia del Gruppo Generali, insieme a Fondazione Mario Gasbarri e con la collaborazione scientifica di SDA Bocconi, presenta i risultati della quarta edizione di Edufin Index, l’Osservatorio su consapevolezza e comportamenti finanziari e assicurativi degli italiani. La ricerca è stata presentata oggi a Roma, nel corso di un evento con il patrocinio del Ministero dell’Economia e delle Finanze, del Ministero delle Imprese e del Made in Italy e del Ministero dell’Istruzione e del Merito.

Edufin Index 2025: alfabetizzazione finanziaria ferma a 56 su 100

Il livello medio dell’Edufin Index 2025 si attesta a 56 su 100, «sotto la soglia di sufficienza fissata a 60». La ricerca – consultabile su edufinindex.it – mette in relazione conoscenze e comportamenti finanziari e assicurativi di un campione di 3.500 italiani. «Solo il 40% della popolazione conosce e agisce concretamente nella gestione consapevole delle proprie finanze», mentre «la quota di analfabeti finanziari e assicurativi si attesta al 10%, in calo di due punti percentuali rispetto al 2024».

Gli indici e i divari
L’Edufin Index analizza due aspetti: l’Awareness Index, cioè quanto gli italiani “sanno” (54 su 100), e il Behavioural Index, cioè quanto “fanno” (58 su 100).
Il gender gap si stabilizza a 5 punti (uomini 59 vs donne 54), mentre si riducono i divari territoriali e anagrafici: cresce di un punto l’alfabetizzazione degli abitanti del Sud e delle Isole (54 nel 2025 vs 53 nel 2024) e si registra lo stesso incremento tra i 25-34enni (55 nel 2025 vs 54 nel 2024).

Fancel: “L’educazione finanziaria è una competenza fondamentale”
«L’educazione finanziaria è una competenza fondamentale per costruire una società più equa e consapevole», ha dichiarato Giancarlo Fancel, Country Manager e CEO di Generali Italia (in foto). «In Generali ne riconosciamo il valore sociale e intendiamo continuare a promuoverla assolvendo al nostro ruolo di Partner del Paese al fianco di famiglie, imprese e comunità».
Fancel ha ricordato che Generali è impegnata «in un Programma Nazionale di Educazione Finanziaria e Assicurativa che ha già coinvolto 450 mila cittadini in circa 10 mila eventi» e che, attraverso la Fondazione The Human Safety Net, «dal 2018 ha aiutato oltre 60 mila genitori e bambini in contesti di vulnerabilità» e «formato oltre 2.000 rifugiati e migranti per trovare un’occupazione, offrendo anche corsi di educazione finanziaria».

Passero: “Serve un impegno continuativo”
«Il nostro Paese sta registrando una trasformazione demografica profonda», ha commentato Davide Passero, CEO di Alleanza Assicurazioni e Country Chief Marketing & Product Officer di Generali Italia. «Il progressivo invecchiamento della popolazione mette sotto pressione la sostenibilità del sistema sanitario e previdenziale, incidendo su livelli pensionistici e disponibilità di accesso alle cure».
Passero ha aggiunto: «La quarta edizione dell’Edufin Index conferma l’importanza di innalzare il livello di educazione finanziaria e mette in luce la scarsa consapevolezza su temi decisivi per il futuro, quali longevità e pensioni. Come Alleanza Assicurazioni, siamo convinti che solo attraverso un impegno concreto e continuativo nel promuovere educazione finanziaria sia possibile costruire una cittadinanza consapevole e inclusiva. Proprio per questo, anche nel 2026 continueremo a investire in iniziative didattiche e di formazione sul territorio e nelle scuole».

Longevità e previdenza sotto la sufficienza
Accanto all’Edufin Index, la ricerca introduce due nuovi indicatori: il Longevity Index e il Pension Index.
Il primo «misura la consapevolezza e la preparazione degli italiani rispetto all’allungamento della vita» e si ferma a 55. «Il livello cresce in modo significativo all’aumentare del reddito, ma è penalizzato dalla non occupazione».
Il Pension Index, che «valuta conoscenze e comportamenti in materia di previdenza pubblica e integrativa», si attesta a 48. Gli italiani mostrano «competenze limitate in materia previdenziale», con un divario di genere marcato di 11 punti (donne 43 vs uomini 54). Anche «gli over 65, pur prossimi all’uscita dal mondo del lavoro, sono poco informati e consapevoli sugli strumenti di previdenza pubblica e complementare».

Gli italiani e la sfida dell’età

Nel 2025 la vita media degli italiani «ha raggiunto gli 84 anni, undici in più rispetto ai 73 del 1975». Il rapporto lavoratori-pensionati è di «un lavoratore e mezzo per ogni pensionato» e, senza interventi, «è destinato a diventare uno a uno nel 2050».
L’indagine rileva «preoccupazione e incertezza, in particolare tra giovani e donne», mentre «gli over 65 guardano al futuro con più curiosità e fiducia».

Nuovi Italiani e sostenibilità del sistema

Secondo il rapporto, «nei prossimi 15 anni l’Italia rischia di perdere circa 7 milioni di potenziali lavoratori». Senza una «integrazione stabile e strutturata dei Nuovi Italiani», sarà difficile «garantire l’equilibrio tra popolazione attiva e pensionati e, con esso, la tenuta del sistema previdenziale».
Sul fronte della consapevolezza finanziaria, l’Awareness Index semplificato dei Nuovi Italiani è 44 su 60. «I livelli più alti si registrano tra coloro che conoscono bene la lingua italiana (59) e vivono nel Paese da oltre 15 anni (53)».

Premio Edufin Index Giovani
Dopo il riconoscimento 2024 dedicato ai progetti per l’alfabetizzazione finanziaria delle donne, Alleanza e Generali hanno istituito il Premio Edufin Index Giovani, in collaborazione con la Fondazione Sodalitas (ETS). L’iniziativa premia tre organizzazioni non profit che hanno promosso percorsi di autonomia economica per i giovani.
Sul palco sono saliti i rappresentanti delle tre realtà vincitrici: Finetica ETS con “Educare alla finanza etica per avviare processi di inclusione finanziaria e innovazione sociale”, GSH Società Cooperativa Sociale con “Autonomia in tasca”, e Soroptimist International Club Treviso con “Un viaggio verso l’indipendenza. L’educazione finanziaria per la Generazione Z”. I progetti hanno coinvolto oltre 1.300 studenti dai 15 ai 18 anni e 21 ragazzi con disabilità tra 6 e 25 anni.

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