Telecomunicazioni in crisi: Labriola suona l’allarme

- di: Matteo Borrelli
 

Costi alle stelle e ricavi al ribasso: il grido d’allarme del CEO di Tim
Gli operatori delle telecomunicazioni italiani, tra cui Tim, si trovano a fronteggiare uno squilibrio “insostenibile” tra costi e ricavi. A denunciarlo è l’amministratore delegato di Tim, Pietro Labriola, attraverso una lettera aperta pubblicata oggi su Il Foglio. Nel documento, Labriola invoca una “politica industriale capace di rendere il settore più solido e propenso a sviluppare innovazione”.
La spinta verso la massima concorrenza, nata per abbassare i prezzi e favorire i consumatori, deriva da un quadro regolatorio introdotto negli anni delle privatizzazioni e dell’avvio della concorrenza”, scrive Labriola. Tuttavia, questo approccio si scontra con le attuali condizioni del mercato, rendendolo insostenibile.

Un paradosso economico
Secondo il manager, non è possibile normare il presente “guardando nello specchietto retrovisore”. Labriola evidenzia che le aziende del settore hanno effettuato ingenti investimenti, arrivati in Italia a superare i 7 miliardi di euro all’anno secondo dati Asstel, escludendo però le spese per le licenze del 5G. Questi investimenti hanno comportato costi tra i più alti al mondo per gli operatori, ma hanno garantito ai consumatori servizi sempre più performanti a prezzi in continuo calo.
Il risultato? L’Italia si trova tra i Paesi con i servizi di telecomunicazione più economici al mondo, sia per la telefonia fissa che per quella mobile. Una situazione che, secondo Labriola, rappresenta un vero e proprio paradosso economico.

L’appello alle istituzioni
Di fronte a questa crisi, Labriola avanza una richiesta chiara: “regole che consentano di raggiungere prezzi equi, che tengano conto degli investimenti effettuati e dell’inflazione, come avviene in altri settori regolamentati”. La sua proposta punta a creare un quadro normativo che non penalizzi gli operatori e favorisca la sostenibilità economica del comparto.
Concludendo la sua lettera, l’AD di Tim sottolinea l’importanza di adottare misure strutturali per garantire un futuro solido al settore, fondamentale per lo sviluppo tecnologico e sociale del Paese.


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