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Tlc, nuovo contratto: più salario, welfare e smart working

- di: Jole Rosati
 
Tlc, nuovo contratto: più salario, welfare e smart working
Tlc, nuovo contratto: più salario, welfare e smart working
Rinnovo per 200mila addetti: aumenti a scaglioni, tutela nei call center, formazione e previdenza integrativa più robuste. Le imprese invocano una strategia di lungo periodo.

(Foto: lavoratori delle telecomunicazioni).

Il nuovo contratto nazionale delle telecomunicazioni ridisegna regole e tutele di una filiera che impatta sulla vita digitale del Paese. Per i circa 200mila lavoratori arrivano incrementi economici a tappe, un smart working più maturo e orientato ai risultati, un welfare di settore rafforzato e una cornice precisa per le attività di customer care, da sempre il punto più sensibile della catena del valore.

Cosa cambia davvero

Nel triennio a regime, gli incrementi in busta paga vengono erogati in più tranche e variano per livello, con un riferimento esplicito al nuovo sistema di classificazione professionale che valorizza competenze e occupabilità. Il capitolo previdenza cresce grazie al contributo aziendale al Fondo Telemaco in aumento dal 2026, insieme al rafforzamento del Fondo bilaterale di solidarietà. Sul tavolo anche il potenziamento della sanità integrativa di settore.

Salari, tempi e livelli

L’incremento economico riconosciuto segue un calendario distribuito sull’orizzonte contrattuale, così da recuperare l’inflazione dei cicli precedenti e dare prevedibilità a famiglie e imprese. Per i livelli centrali d’inquadramento la crescita mensile lorda arriva fino a quasi 300 euro, mentre su altri livelli la forchetta può salire fino a circa 360 euro lordi. Una scelta che punta a coniugare potere d’acquisto e sostenibilità in un mercato ancora sotto pressione.

Call center, clausola sociale e anti dumping

Nel perimetro CRM/BPO nasce un’area dedicata con maggiore flessibilità sugli orari e una clausola sociale rivista che tutela la continuità occupazionale nei passaggi di appalto, mantenendo condizioni economiche equivalenti e sostenibili. È il perno anti dumping contrattuale per un segmento in cui la competizione sul costo del lavoro ha spesso bruciato qualità e diritti.

Smart working più adulto

Il lavoro agile viene consolidato dentro regole chiare: accesso più inclusivo, obiettivi misurabili, attenzione alla produttività e al benessere. Non un benefit emergenziale, ma organizzazione del lavoro che tiene insieme servizio al cliente e conciliazione vita-lavoro.

Formazione, reskilling e nuove competenze

Il contratto lega gli aumenti a un investimento serio in formazione continua e reskilling, perché le reti di nuova generazione, il cloud e l’intelligenza artificiale richiedono profili aggiornati. La classificazione rinnovata non è un titolo: è il modo per raccordare competenze, percorsi di carriera e retribuzioni.

Welfare e diritti di cittadinanza

Oltre alla previdenza, cresce il capitolo welfare con permessi dedicati a genitorialità, violenza di genere e bisogni educativi speciali. Il collegamento agli obiettivi ESG rende strutturale il nesso tra sostenibilità, partecipazione e responsabilità sociale d’impresa.

Cosa chiedono imprese e sindacati

Per le aziende, l’accordo è il segnale che la filiera vuole correre. “È un contratto di trasformazione: ora servono politiche industriali coerenti e di lungo periodo per fare delle Tlc un motore della crescita”, afferma Pietro Labriola, alla guida di Asstel. Sul fronte sindacale, la soddisfazione incrocia le richieste di vigilanza su appalti e costi energetici: “È un argine ai contratti pirata e una buona notizia per chi lavora nei call center”, osserva Riccardo Saccone (Slc Cgil). “Ora confronto vero su energia e gare pubbliche dei servizi alla clientela”, incalzano Vera Buonomo e Salvo Ugliarolo (Uilcom). “Passo cruciale per stabilità occupazionale e transizione digitale”, sottolinea Alessandro Faraoni (Fistel Cisl).

Perché è una svolta per il Paese

Digitalizzare l’Italia significa reti affidabili, tempi rapidi nei cantieri, assistenza al cliente di qualità e competenze in costante aggiornamento. Il rinnovo sposta l’asticella: salario in crescita, welfare rafforzato, smart working misurabile, call center più protetti. Ma perché la spinta diventi investimenti e produttività servono regole certe e una politica industriale stabile: la controparte che il contratto da solo non può scrivere.

Il quadro in punti

  • Aumenti a scaglioni con riferimento ai livelli di inquadramento.
  • Classificazione aggiornata per valorizzare le competenze.
  • CRM/BPO: area dedicata, clausola sociale rafforzata.
  • Welfare: più previdenza, sanità integrativa e permessi.
  • Smart working: inclusivo, per obiettivi, con misurazione dei risultati.
  • Richiesta al Governo: visione di lungo periodo e regole certe
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