FOTO: Derbrauni - CC BY 4.0
Accompagnare le piccole e medie imprese italiane verso la transizione circolare non solo con incentivi, ma con strumenti di conoscenza e consapevolezza. È l’obiettivo del contributo che l’Università di Torino sta sviluppando all’interno del progetto GRINS (Growing Resilient, Inclusive and Sustainable), un programma di ricerca dedicato all’innovazione sostenibile e alla resilienza del sistema produttivo.
Economia circolare, l’Università di Torino guida un progetto per aiutare le Pmi nella transizione sostenibile
“All'Università di Torino abbiamo da tempo avviato un percorso che ha come focus le dinamiche di innovazione per la transizione circolare e che ha permesso di portare le nostre competenze dentro il progetto GRINS, in cui coordiniamo lo Spoke 5. Stiamo sviluppando un contributo che mira a fornire uno strumento conoscitivo a disposizione del sistema produttivo per poter affrontare in modo consapevole ed efficace una scelta di transizione” ha spiegato Francesco Quatraro, professore ordinario di Politica Economica e Leader dello Spoke 5 del progetto.
Il ruolo dello spoke 5 e la missione di grins
Lo Spoke 5 del progetto GRINS si concentra sui meccanismi di innovazione e adattamento delle imprese nella transizione verso modelli circolari di produzione e consumo. L’obiettivo è mettere a disposizione del tessuto industriale strumenti analitici, linee guida e casi di studio per integrare nei processi aziendali principi di sostenibilità, riduzione degli sprechi e riutilizzo delle risorse. Il lavoro del gruppo torinese si colloca all’interno di un ecosistema di ricerca più ampio che coinvolge università, enti pubblici e aziende con l’ambizione di creare un hub di competenze sulla circolarità.
Conoscenza, dati e consapevolezza come leve della transizione
La transizione circolare, sottolineano i ricercatori, non può essere imposta ma va costruita attraverso la condivisione di conoscenze, strumenti e metriche che permettano alle Pmi di misurare il proprio livello di sostenibilità. Lo “strumento conoscitivo” a cui lavora l’Università di Torino intende diventare un punto di riferimento per imprese e istituzioni, offrendo un quadro interpretativo dei processi di innovazione circolare e delle ricadute economiche associate.
L’approccio, spiega Quatraro, è quello di una transizione guidata dall’evidenza, che permetta alle imprese di orientare scelte produttive e investimenti in modo informato, individuando i settori dove l’adozione di modelli circolari può generare valore. La conoscenza scientifica viene così tradotta in strumento operativo, ponte tra mondo accademico e impresa.
Pmi italiane e sfida della circolarità
Per il tessuto delle piccole e medie imprese italiane, che rappresentano oltre il 90% del sistema produttivo nazionale, la transizione verso un’economia circolare è insieme opportunità e sfida. Significa ripensare processi, materiali e catene di fornitura, ma anche investire in competenze e nuovi modelli di business. I ricercatori di GRINS sottolineano come la difficoltà principale non sia solo economica ma cognitiva: molte imprese non dispongono di informazioni sufficienti per valutare l’impatto delle proprie scelte ambientali.
Dalla ricerca alla politica industriale
Il progetto GRINS si propone di colmare questo divario creando un’infrastruttura di ricerca applicata che possa dialogare con le politiche pubbliche e contribuire alla definizione di strumenti di supporto più mirati. Le analisi condotte dal gruppo di Torino saranno rese disponibili alle istituzioni e alle associazioni di categoria per orientare iniziative di formazione, bandi e incentivi destinati alla sostenibilità produttiva.
Il valore della conoscenza nella transizione verde
In un contesto in cui la transizione ecologica è ormai priorità europea e parte integrante del Pnrr, il contributo dell’Università di Torino rappresenta un tassello chiave nella costruzione di un ecosistema nazionale della conoscenza al servizio della green economy. L’idea di fondo è che l’innovazione circolare non si possa imporre per decreto, ma vada alimentata con strumenti culturali e scientifici in grado di trasformare la consapevolezza in competitività.
Prospettive
Lo sviluppo dello strumento conoscitivo coordinato dallo Spoke 5 entrerà nella fase operativa nel 2026, con il coinvolgimento di imprese pilota e laboratori territoriali. L’obiettivo è costruire una piattaforma permanente di collaborazione tra ricerca e industria, in grado di trasferire buone pratiche, indicatori e modelli di business circolari.
In un Paese dove il 40% delle Pmi dichiara ancora di non disporre di una strategia ambientale strutturata, iniziative come GRINS diventano un punto di partenza per coniugare sostenibilità e produttività. Come ricorda Quatraro, “affrontare in modo consapevole ed efficace una scelta di transizione” è la vera sfida del prossimo decennio, e l’università intende accompagnare il sistema produttivo in questo percorso.