Mercati in fermento tra tassi fermi della Bce, petrolio in flessione e oro tonico: Borse europee in crescita, Italia in testa. Wall Street sui massimi a metà seduta
Mercati europei e Borsa italiana
Chiusura positiva per le piazze del Vecchio Continente. Parigi avanza di 0,8% (Cac 40 7.832), Francoforte sale dello 0,3% (Dax 23.703), Madrid archivia un +0,68% (Ibex 15.308), Amsterdam guadagna lo 0,47%. Londra segue la scia con un +0,78% (Ftse 100 9.297). Milano resta tra le migliori con Ftse Mib +0,89% a 42.432 punti e progressi per Ftse Italia Mid Cap (+0,91%) e Ftse Italia Small Cap (+1,82%).
Nel resto d’Europa si muovono temi settoriali di peso: a Copenaghen Novo Nordisk chiude in calo di circa 1,5% dopo il mini-rally della vigilia; a Francoforte vola Covestro (circa +7,9%) sulle indiscrezioni legate al dossier Adnoc; a Parigi in evidenza Kering (+2,87%) nell’attesa delle prime mosse del nuovo ceo Luca De Meo e dopo la revisione degli accordi su Valentino; a Londra brilla BAE Systems (circa +5%) grazie a un accordo triennale di R&S con l’Afrl sulle tecnologie quantistiche; bene anche Trainline (circa +12%) dopo guidance migliorata e annuncio di buyback (nella prima metà dell’esercizio vendite nette di biglietti +8% a 3,25 miliardi di sterline, ricavi +2% a 235 milioni).
I migliori e i peggiori a Milano
Ftse Mib – In testa Stellantis (circa +9,2%) e Buzzi (circa +6,8%), seguite da Leonardo e Banco Mps in buon recupero. Tra i ribassi si segnalano Nexi, DiaSorin e leggere prese di beneficio su alcuni difensivi.
Mid Cap – Denaro su Sesa (circa +10,8%), Sol (+4,9%), De’ Longhi (+4,2%) e Cementir (+4,0%). Tra i peggiori, El.En (circa -4,0%) e d’Amico (-2,5%).
Small Cap – L’indice chiude in solido rialzo (+1,82%) con acquisti diffusi su diversi industriali e tecnologia; prese di profitto selettive su storie a bassa liquidità.
Spread e obbligazioni
Il differenziale Btp-Bund a 10 anni resta nell’intorno di 83 punti base, con rendimento del decennale italiano poco sotto il 3,5%. Quadro coerente con il tono costruttivo degli azionari.
Valute
L’euro/dollaro veleggia in area 1,17, con movimenti ordinati dopo i dati Usa e la riunione della Bce. In lieve progresso anche l’euro/sterlina verso 0,86, mentre l’euro/yen resta elevato sopra quota 170.
Materie prime e oro
Petrolio debole: Brent intorno a 67 $/barile, WTI nell’area dei 63 $, appesantiti da scorte Usa in aumento e timori di eccesso di offerta. Scende il gas TTF europeo, che chiude circa a 32,3 €/MWh. Oro tonico in euro, vicino a 100 €/g, sostenuto dalla domanda di copertura.
Wall Street a metà seduta
Listini americani sui massimi storici con l’ipotesi di taglio dei tassi da parte della Fed la prossima settimana: Dow Jones circa +1,3%, S&P 500 circa +0,8%, Nasdaq attorno a +0,7%. In evidenza sanità, beni discrezionali e materiali; realizzi su alcune big dello streaming e dei semiconduttori.
Bce e quadro macro
La Bce conferma i tassi: 2,00% sui depositi, 2,15% per il rifinanziamento principale, 2,40% per il marginale. L’orientamento resta dipendente dai dati, con inflazione in graduale rientro e crescita moderata. Dagli Stati Uniti, richieste di sussidio in aumento e inflazione di agosto in linea con la narrativa di un’economia in raffreddamento ordinato.
Il bilancio di giornata
Europa in tono positivo, spread stabile e valute senza strappi. Materie prime in lieve flessione, mentre New York consolida sui massimi. A Milano brillano Stellantis e Buzzi, con buoni acquisti su tecnologia e industria nelle Mid Cap. Il mercato resta sensibile a prossimi snodi su Fed e dati macro.