Baidu si quota alla borsa di Hong Kong, per rastrellare 3 miliardi di euro

- di: Redazione
 
Il motore di ricerca cinese Baidu, dopo avere visto il suo valore più che raddoppiare alla borsa di New York nel corso del 2020, sarà da oggi quotato a quella di Hong Kong. Baidu, quindi, sta vedendo i suoi investimenti nell'intelligenza artificiale e nella mobilità connessa dare i loro frutti. Con la quotazione, il gruppo spera di raccogliere 28 miliardi di dollari di Hong Kong (3 miliardi di euro), per finanziare investimenti nel cloud e nell'intelligenza artificiale. Anche se la principale fonte di introiti resta la pubblicità, Baidu ha virato da quale anno verso l'intelligenza artificiale, su cui sta concentrando gran parte delle sue risorse. Un cambio di strategia che comincia ad avere importanti ritorni, tanto da far sperare gli investitori, dopo anni di stagnazione economica dell'azienda.

Fondata nel 2000 da Robin Li, fa parte della prima generazione di start-up cinesi di successo: Baidu, dopo i primi successi, si è dovuta confrontare con nuove realtà, che ne hanno eroso la posizione, da Tencent, con la sua app Wechat, ad Alibaba e al suo sito di e-commerce Taobao, a Bytedance (Tiktok), che monopolizza le entrate pubblicitarie.
La società, anche grazie al suo sito di condivisione video Iqiyi, ha cercato di diversificare il proprio profilo, ma perdendo, nel tempo, posizioni su posizioni, ma soprattutto valore. Mentre dieci anni fa era alla pari con Alibaba e Tencent, Baidu ora vale circa 72 miliardi di euro, contro 550 miliardi di euro di Alibaba e 650 miliardi di euro di Tencent. Il gruppo è anche in competizione con una nuova generazione di campioni del Web come Bytedance, Meituan, specialista in servizi online, o Kuaishou, che offre brevi video.

Baidu ha cercato di "bloccare" gli utenti di Internet aumentando il numero di siti, piattaforme e forum interni. In tal modo, alienandosi il favore di utenti cinesi della Rete. Comunque da circa cinque anni Baidu è diventata specialista in intelligenza artificiale, dal riconoscimento facciale alla guida autonoma attraverso il cloud intelligente. L'azienda accumula brevetti da circa dieci anni e nel 2020 ha speso un quinto del proprio fatturato in ricerca e sviluppo. Sebbene la pubblicità rappresenti ancora circa l'80% dei ricavi, le nuove attività le hanno consentito di registrare una crescita del fatturato del 5%, nonostante la stagnazione dei ricavi pubblicitari.
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