Dona (Unc): "Il Governo riporti i listini dei carburanti a livelli accettabili"
- di: Daniele Minuti
Il Codacons ha commentato i dati rilasciati dal Ministero della Transizione Ecologica relativo ai prezzi dei carburanti alla pompa, che hanno segnato lievi ribassi vedendo la benzina e il gasolio scendere rispettivamente a 1,747 euro a litro e a 1,611 euro a litro.
Il prezzo dei carburanti cala ma non abbastanza: Codacons e Unc non ci stanno
Si tratta di un calo fin troppo lieve visti i prezzi ormai altissimi, che hanno portato una stangata a +425 euro a famiglia. Carlo Rienzi, presidente Codacons, ha commentato: "La benzina costa il 21,2% in più rispetto a inizio anno, mentre il gasolio è aumentato del +22,1%.Rispetto a gennaio un pieno di verde costa 15,3 euro in più, +14,6 euro il diesel. Se si analizzano i dati rispetto allo stesso periodo del 2020, si scopre che la benzina è salita del +25,4%, il gasolio addirittura del +27,5%: per un pieno di verde si spendono oggi 17,7 euro in più rispetto allo scorso anno, +17,3 euro per un pieno di diesel".
Dello stesso tenore le parole di Massimiliano Dona, presidente dell'Unione Nazionale Consumatori, che ha definito "una tregua armata" la lievissima discesa dei prezzi dei carburanti: "Anche se da due settimane i prezzi sono scesi, va ricordato che da ottobre a oggi, la benzina ha sfondato la soglia di 1,7 euro, il gasolio quella di 1,6, il Gpl quella di 80 cent. In meno di due mesi, dal 27 settembre, un pieno di benzina da 50 litri costa 3 euro e 53 cent in più, con un'impennata del 4,2%, uno di gasolio 4 euro e 39 cent, +5,8%. Un balzo spropositato, una stangata con effetti deleteri su inflazione e consumi. Per questo il Governo deve sterilizzare questi aumenti, riducendo le accise di benzina e gasolio di almeno 20 cent, riportando così i listini a livelli accettabili. Un salto che equivale, su base annua, a una stangata pari a 424 euro all'anno per la benzina e a 417 euro per il gasolio".