Natale e dolci, binomio irrinunciabile: ma a che prezzo?

- di: Barbara Leone
 
Il Natale è sinonimo di dolci: panettone, pandoro, cioccolato e una varietà infinita di prelibatezze accompagnano da sempre le feste, regalando momenti di dolcezza e condivisione. Tuttavia, quest’anno il tradizionale dessert natalizio rischia di pesare di più sul portafoglio, a causa dell’aumento dei costi delle materie prime. In un’Europa che registra consumi dolciari in crescita, il cambiamento climatico e l’inflazione giocano un ruolo cruciale nel definire i trend e i prezzi della pasticceria.

Natale e dolci, binomio irrinunciabile: ma a che prezzo?

Secondo l’Osservatorio Sigep, il salone internazionale di Gelateria, Pasticceria, Panificazione, Caffè e Pizza di Italian Exhibition Group, i consumi europei in pasticceria registrano una crescita dell’1,5% rispetto al 2023, raggiungendo un valore di 11,4 miliardi di euro. Tuttavia, l’aumento dei costi ha portato a strategie di spesa diverse tra il Nord e il Sud Europa. “Mentre in Italia e Spagna si tende a rinunciare ad alcune portate, come il dessert, nel resto d’Europa si privilegiano esperienze edonistiche legate alla pasticceria, soprattutto nei consumi fuori casa”, spiega Matteo Figura, Out of Home Market Expert e direttore area Foodservice di Circana Italia. Nonostante ciò, l’Italia si conferma il cuore della pasticceria europea: il settore rappresenta infatti il 40,6% del totale dei consumi nella categoria a livello continentale, un dato che sottolinea l’importanza della tradizione dolciaria italiana.

Dietro il caro prezzi che sta colpendo il settore, ci sono dinamiche globali e ambientali. Il cambiamento climatico ha ridotto la produzione di materie prime essenziali come le nocciole e il cacao, con un impatto significativo sui costi. Secondo l’Osservatorio Sigep, il prezzo delle nocciole è aumentato del 40%, mentre il cioccolato ha registrato un’impennata del 50%. Questi rincari si riflettono inevitabilmente sul consumatore finale, rendendo il dolce natalizio un lusso per molti. Come sottolineano i grandi maestri pasticceri intervistati dall’Osservatorio, il settore è chiamato a trovare soluzioni creative per bilanciare qualità, prezzo e sostenibilità.

Tra i dolci, anche quest’anno il panettone resta il re indiscusso delle tavole natalizie. Da parte sua, però, il pandoro si difende bene preparandosi a riconquistare terreno. Tant’è che Luigi Biasetto, maestro pasticcere veneto e accademico AMPI (Accademia Maestri Pasticceri Italiani), prevede un aumento delle vendite del pandoro del 22%, mentre Marta Boccanera, vicepresidente APEI (Ambasciatori Pasticceri dell’Eccellenza Italiana), stima una crescita del 10-15% per il panettone e un raddoppio dei volumi per il pandoro. Una tendenza interessante è quella del panettone al cioccolato, che si conferma un prodotto sempre più richiesto, combinando tradizione e innovazione.

Nonostante le difficoltà economiche e ambientali, il Natale rimane insomma il momento in cui la pasticceria esprime il meglio della sua creatività e tradizione. Panettone, pandoro e dolci artigianali continuano a rappresentare un simbolo irrinunciabile delle feste, capace di unire gusto, cultura e convivialità. Tuttavia, il settore dovrà affrontare le sfide future puntando su innovazione, sostenibilità e qualità, per garantire che la dolce magia del Natale rimanga accessibile a tutti.
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