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Diagnosi più precoci, ricerca e reti territoriali: così il “modello pancreas” cambia anche l’economia della cura

- di: Anna Montanari
 
Diagnosi più precoci, ricerca e reti territoriali: così il “modello pancreas” cambia anche l’economia della cura

La Giornata mondiale del tumore al pancreas accende i riflettori su una delle neoplasie più complesse e costose da gestire, non solo in termini sanitari ma anche sociali. La Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, con la sua Pancreas Unit, rappresenta una delle realtà italiane più avanzate nella combinazione tra diagnosi precoce, interventi ad alta specializzazione e ricerca traslazionale. Un impegno che non riguarda soltanto l’eccellenza clinica, ma la sostenibilità complessiva dei percorsi di cura.

Diagnosi: il “modello pancreas” cambia anche economia della cura

«Ogni procedura su pazienti portatori di tumore del pancreas è a rischio», ricorda Vincenzo Mazzaferro, coordinatore della Pancreas Unit, sottolineando come la riduzione del rischio dipenda da pazienti, caratteristiche della neoplasia e qualità dei centri. La decisione di Regione Lombardia di concentrare queste competenze in un numero limitato di Pancreas Unit strutturate, spiega, risponde proprio alla logica dei “volumi minimi”, fondamentale per risultati migliori e per ridurre i costi derivanti da complicanze, reinterventi e ospedalizzazioni ripetute.

L’investimento nella rete: costi iniziali, risparmi nel lungo periodo
Il 2025, segnato da un aumento dei casi e dalla pressione sugli ospedali, ha rappresentato per molte strutture un banco di prova. L’organizzazione delle unità pancreatiche dimostra come l’aggregazione di competenze – chirurgiche, oncologiche, radiologiche, endoscopiche, farmacologiche – sia un investimento che ha ricadute dirette sul buon utilizzo delle risorse. Ridurre errori, accessi impropri e iter disomogenei ha un impatto reale sulla spesa sanitaria regionale.

La Pancreas Unit del INT affianca all’attività clinica «linee di ricerca innovative che puntano sull’affinamento delle capacità di prevedere l’evoluzione dei vari stadi del tumore», osserva Mazzaferro. Tradotto in termini economici: investire in modelli predittivi significa evitare terapie inappropriate, contenere i costi di trattamenti inefficaci e orientare risorse verso protocolli realmente utili.

AI, genetica e nuovi farmaci: la frontiera che cambia la spesa sanitaria
Il tumore del pancreas resta la neoplasia a prognosi più severa del tratto gastrointestinale. «Per anni la chemioterapia è stata l’unica opzione – ricorda Filippo Pietrantonio, direttore dell’Oncologia gastrointestinale – ma oggi la ricerca sta aprendo nuove strade». L’intelligenza artificiale applicata ai dati clinici e la genetica stanno portando allo sviluppo di farmaci contro mutazioni specifiche del gene RAS, coinvolto in oltre il 90% dei casi.

Le sperimentazioni in corso mostrano segnali positivi, ma l’impatto di questa transizione va oltre la clinica: farmaci target significano terapie più mirate, minori effetti collaterali, riduzione dei ricoveri e maggiore durata di vita lavorativa dei pazienti che rispondono ai trattamenti. Numeri che, per il sistema economico, valgono produttività conservata e minore pressione sulle famiglie.

Laboratori, immunità e modelli ex vivo: la scienza come leva di sistema
La chirurgia rimane un pilastro, ma non basta. «I pazienti operabili sono quelli a miglior prognosi, ma non è quasi mai la sola chirurgia … a permettere la guarigione», spiega ancora Mazzaferro, che dirige anche la Chirurgia oncologica 1.
L’INT sta osservando come la ri-programmazione dell’immunità locale influenzi il controllo della malattia. Parallelamente, la creazione di modelli di laboratorio derivati dalle cellule tumorali rimosse dai pazienti consente di testare ex vivo l’efficacia di diverse terapie.

Dal punto di vista socio-economico, la medicina personalizzata applicata al pancreas significa evitare la logica del “tentativo”, tagliare sprechi terapeutici e ridurre i tempi di individuazione di trattamenti realmente efficaci.

Una sfida nazionale: sostenere chi cura e chi viene curato
Per l’Italia, dove il tumore del pancreas continua a crescere in incidenza, la riorganizzazione delle reti e l’investimento in centri ad alta expertise rappresentano una strategia che tocca anche i temi del welfare: malattia rapidamente invalidante, forte impatto sulle famiglie, costi sanitari e sociali elevati.

La direzione tracciata dall’INT mostra come la ricerca, l’integrazione dei servizi e l’innovazione tecnologica siano già oggi strumenti di riduzione dei costi futuri e di rafforzamento della capacità del sistema di rispondere a una patologia che richiede risorse, competenze e continuità assistenziale.

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