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Trump rinvia i dazi UE: tregua o nuova minaccia?

- di: Jole Rosati
 
Trump rinvia i dazi UE: tregua o nuova minaccia?
L’Europa chiede tempo, Trump concede. Ma Canada, Australia e Cina reagiscono con fermezza. L’UE rischia di apparire debole e timorosa.
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Un’altra giravolta di Trump
Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha annunciato il rinvio dell’imposizione di dazi del 50% sulle importazioni dall’Unione Europea, inizialmente previsti per il 1° giugno, posticipandoli al 9 luglio. La decisione è giunta dopo una telefonata con la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, che ha richiesto più tempo per negoziare un accordo commerciale.
Trump ha descritto la conversazione come “molto piacevole” e ha affermato di aver concesso l’estensione come “un privilegio”. Tuttavia, ha ribadito che l’UE deve agire rapidamente per evitare l’implementazione dei dazi.
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L’Europa chiede tempo, ma a quale prezzo?
Von der Leyen ha sottolineato l’importanza della relazione commerciale tra UE e USA, affermando che “l’Europa è pronta ad avanzare rapidamente nei negoziati”. Tuttavia la richiesta di proroga potrebbe essere interpretata come un segno di debolezza, soprattutto considerando che altri partner commerciali degli Stati Uniti hanno reagito con maggiore fermezza alle minacce tariffarie di Trump.
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Canada e Cina: reazioni decise
Il Canada ha risposto immediatamente ai dazi imposti dagli Stati Uniti con misure di ritorsione, imponendo tariffe su una vasta gamma di prodotti americani, inclusi veicoli e prodotti agricoli . Il primo ministro canadese ha dichiarato che il paese “non ha altra scelta che rispondere con forza”.
Anche la Cina ha adottato contromisure, imponendo tariffe del 34% su prodotti statunitensi in risposta alle politiche commerciali aggressive di Trump. Pechino ha chiarito che non tollererà pressioni unilaterali e che è pronta a difendere i propri interessi economici.
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Australia: tra moderazione e fermezza
L’Australia, pur esprimendo preoccupazione per i dazi statunitensi, ha adottato un approccio più moderato. Il primo ministro Anthony Albanese ha definito le tariffe “ingiustificate” ma ha evitato di annunciare misure di ritorsione immediate, preferendo mantenere aperti i canali diplomatici.
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L’UE rischia l’irrilevanza?
L’atteggiamento dell’Unione Europea, caratterizzato da richieste di proroghe e dichiarazioni di buona volontà, potrebbe essere percepito come segno di timidezza e mancanza di determinazione. In un contesto globale in cui altri attori reagiscono con decisione alle politiche protezionistiche di Trump, l’UE rischia di apparire come un partner debole e facilmente influenzabile.
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L’UE al bivio 
Il rinvio dei dazi da parte di Trump offre all’Unione Europea una finestra temporale per negoziare un accordo commerciale. Tuttavia, l’UE deve dimostrare di essere un interlocutore forte e determinato, capace di difendere i propri interessi economici e politici. In caso contrario, rischia di essere marginalizzata in un panorama internazionale sempre più competitivo e dominato da logiche di forza.

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