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I dazi di Trump bruciano miliardi: allarme Confesercenti sulle ricadute per Pil, lavoro e turismo

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
I dazi di Trump bruciano miliardi: allarme Confesercenti sulle ricadute per Pil, lavoro e turismo

L’incertezza legata all’aumento dei dazi statunitensi – promossi dall’amministrazione Trump – sta già colpendo duramente l’economia italiana. Secondo l’analisi di Confesercenti, le prospettive di crescita del Pil per il 2025 hanno subito una contrazione di 5,7 miliardi di euro rispetto alle previsioni iniziali. Ma è nel 2026 che lo scenario rischia di diventare ancora più drammatico: se la politica protezionistica americana dovesse alzare l’asticella al 30%, come previsto nel piano daziario annunciato dal tycoon, le esportazioni italiane verso gli Stati Uniti potrebbero subire una riduzione secca di 20 miliardi di euro.

I dazi di Trump bruciano miliardi: allarme Confesercenti

L’impatto sui comparti produttivi nazionali non si limiterebbe solo al commercio estero. Il calo dell’export, infatti, produrrebbe un immediato effetto a catena sul mercato del lavoro, con un aumento della disoccupazione che, secondo le stime, potrebbe raggiungere il 6,9%. A questo si aggiunge il potenziale rallentamento dei consumi interni: Confesercenti stima una riduzione della spesa delle famiglie pari a circa 10 miliardi di euro, contribuendo a un blocco della crescita del prodotto interno lordo per l’intero anno 2026.

Turismo penalizzato dal cambio sfavorevole e dalla sfiducia
Tra le voci che rischiano di subire i colpi più duri vi è anche il turismo, uno dei settori più vitali per l’economia italiana. Il previsto indebolimento del dollaro – in parallelo con l’escalation della guerra commerciale – potrebbe disincentivare gli arrivi dagli Stati Uniti, storicamente uno dei mercati più remunerativi per l’offerta turistica del Belpaese. Questo scenario, segnala Confesercenti, si innesta in un quadro di fiducia già in deterioramento, alimentato da una crescente tensione nei rapporti transatlantici.

Un clima di incertezza che frena l’iniziativa economica
Il nodo più critico, secondo Confesercenti, resta però l’incertezza, che rappresenta il vero “nemico numero uno” dell’economia. Le imprese, già provate da anni complessi, avvertono una progressiva perdita di orientamento rispetto alle scelte strategiche da compiere. A ciò si somma un clima geopolitico in mutamento, con la relazione tra Europa e Stati Uniti che appare sempre più logorata. “Da amici a diffidenti, quasi avversari”, osserva il documento, parlando apertamente di una frattura che mina non solo il commercio ma la fiducia tra due blocchi storicamente legati.

L’appello a scongiurare la guerra commerciale
Il messaggio che arriva da Confesercenti è chiaro: evitare l’inasprimento della guerra commerciale è una priorità per l’Italia e per l’Europa. “Si tratta di uno scenario che non può che destare forti preoccupazioni, e che ci auguriamo possa essere definitivamente scongiurato”, è il monito finale. Resta ora da capire se il prossimo confronto tra Bruxelles e Washington potrà smorzare le tensioni o se ci si dovrà preparare a fronteggiare un 2026 all’insegna della stagnazione economica e dell’erosione dei legami internazionali.

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