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Cybertech, seconda giornata a Roma: Pompeo avverte l’Europa

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
Cybertech, seconda giornata a Roma: Pompeo avverte l’Europa

Nella sessione inaugurale di Cybertech Europe, a Roma, il protagonista è stato ieri Mike Pompeo, ex segretario di Stato Usa ed ex direttore della Cia, che ha richiamato con forza la necessità di coesione tra Stati Uniti e Unione europea. «L’Europa non sarà in grado di farcela da sola. Non c’è alcuna possibilità», ha dichiarato, sottolineando che la sicurezza digitale non può essere affrontata con percorsi separati o competitivi tra le due sponde dell’Atlantico.
Per Pompeo, se Washington e Bruxelles dovessero scegliere strade divergenti, «falliremo a livelli epici».

Cybertech, seconda giornata a Roma: Pompeo avverte l’Europa

Nel suo intervento, Pompeo ha descritto il rapporto tra Usa e Ue come «intatto e destinato a durare più a lungo di ciascuno di noi», ricordando che la base di questa alleanza non è soltanto militare o economica, ma valoriale: «Noi condividiamo valori fondamentali, a differenza di quanto avviene con Russia e Cina».
Ha tuttavia avvertito che la cooperazione non implica uniformità assoluta: «Non significa che non vi saranno disaccordi o competizione».

La sfida delle potenze autoritarie
Al centro del suo discorso, Pompeo ha collocato la pressione esercitata da quella che ha definito l’“asse autoritario”: «Il Partito comunista cinese, insieme a Iran, Russia e Corea del Nord, sta cercando di abbattere tutto ciò che ha prodotto risultati straordinari per la civiltà occidentale, in particolare per Europa e Stati Uniti, anche nello spazio tecnologico».
Sono parole che legano la cybersecurity non solo alla protezione degli asset, ma alla sopravvivenza del modello liberale come architettura di potere.

L’intelligenza artificiale diventa terreno di potenza
Pompeo ha inoltre legato la questione tecnologica alla geopolitica pura: «La corsa globale all’IA sta già ridisegnando le dinamiche economiche e politiche mondiali». Il dato che ha fornito è netto: «Il Partito comunista cinese investirà quest’anno più di quanto farà l’Europa nell’arco di un decennio».
Secondo l’ex capo della diplomazia Usa, le dimensioni di questa economia «sposteranno il potere a livello globale in modo drammatico nei prossimi anni».

Bruxelles sotto accusa per eccesso di regole
Nella seconda parte del suo intervento, Pompeo ha criticato la macchina regolatoria europea: «Ci dovrebbe essere meno regolamentazione da Bruxelles, che distrugge la capacità dell’Europa di crescere e innovare alla velocità necessaria». A suo avviso, l’Unione dovrebbe passare dal modello difensivo a quello abilitante: meno vincoli, più incentivi.
«Le istituzioni europee devono premiare gli innovatori e costruire un ecosistema di innovazione senza rivali nel mondo», ha aggiunto.

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