Cronache dai Palazzi - La politica non finisce di sorprendere, in peggio
- di: Redazione
Il rapporto del popolo - di tutti i popoli - con la politica è perennemente caratterizzato da una diffidenza di fondo, perché la tendenza è quella di generalizzare il giudizio verso coloro che esercitano e quindi incarnano il potere.
Quindi se un politico viene scoperto mentre compie qualche irregolarità, per la transitiva tutti sono disonesti.
Per nostra fortuna non è così, perché la quasi totalità della classe politica è composta da persone per bene, che pensano al bene comune e non al proprio, che improntano ogni loro comportamento ed ogni loro conseguente atto alla onestà, totale e senza dubbi.
Cronache dai Palazzi - La politica non finisce di sorprendere, in peggio
Il problema è che, per dirla come Oscar Wilde, si può resistere a tutto fuorché alle tentazioni. E quindi, se a qualcuno viene prospettato un guadagno che, illecito, comporta però dei rischi, anche il più onesto tra gli onesti comincia a tentennare. Poi può anche macchiarsi di colpe o decidere di mantenersi casto e puro, ma le tentazioni - come una zanzara che non sei riuscito a spiaccicare contro il muro, ricorrendo all'arma letale della ciabatta - tornano sempre. Magari non mordono, ma il loro ronzio resta fastidioso.
Il politico, per piombare nell'esecrazione della gente, non necessariamente deve delinquere, perché basta poco per farsi arrivare addosso l'ira popolare. Come sta accadendo in queste ore, dopo che è diventata pubblica la decisione (chissà quanto sofferta..., diciamo così, per ridere) di aumentare l'indennità dei capigruppo alla Camera, che vedranno le loro spettanze - tra stipendio e voci accessorie - aumentate di 2.226,92 euro lordi al mese, che poi, al netto, diventeranno 1.269,34 euro.
Ora, davanti allo scioglimento dei ghiacciai eterni e il fatto che l'Italia del calcio non riesca più andare al Mondiale, potrebbe sembrare una notiziola, da mettere in poche righe. Ma ha invece guadagnato molto spazio sui media, perché ha colpito, non per l'entità della nuova indennità, quanto perché arriva in un momento in cui il Paese vive una contingenza economica e sociale delicatissima. Un Paese dove ci sarebbero moltissime persone che farebbero i salti mortali per portare a casa, a fine mese, 1.270 euro, lavorando. Non, come nel caso dei capigruppo di Montecitorio, che incasseranno non per un aumento di incombenze, ma solo per la loro carica. Cioè, per assurdo, se prima erano pagati e non facevano nulla, ora saranno pagati di più, pur continuando a rimirarsi l'ombelico.
Una decisione che è uno schiaffo, fortissimo, per chi lavora duramente e magari vede un aumento di stipendio arrivare a cadenza pluriennale.
E' questo che rende la politica qualcosa di eticamente imperscrutabile, perché compie degli atti che sono incomprensibili alla maggioranza delle persone, che magari si chiedono se non facessero bene gli antichi greci per i quali il politico doveva essere già ricco di suo, cosa che gli doveva evitare di essere esposto alla corruzione. Certo l'aumento dell'indennità è lecito e siamo sicuri che riceverà l'ok degli organismi di controllo preposti. Ma allo stesso modo sembra provenire da una galassia parallela, non la nostra fatta di difficoltà e privazioni, alle quali sono esposte la maggioranza delle famiglie italiane.
Se la nostra voce riuscisse a penetrare gli alti e spessi muri dai quali la politica nostrana si è fatta circondare, vorremmo solo suggerire, di tanto in tanto, di porgere orecchio a cosa dice la gente, al disgusto di vedere che la casta vive nel suo mondo, isolata e soddisfatta, incapace di capire che la pazienza, essendo componente dell'umana natura, può anche finire.