Cronache dai Palazzi - Per l'Italia, a dirla come Flaiano, la situazione è grave, ma non seria

- di: Redazione
 
Davanti ad una contingenza difficile e di peggiore prospettiva, ci si aspetterebbe che tutti coloro che hanno un peso nella scelte del Paese se ne facciano carico, magari, mettendo per una volta da parte antagonismi e persino odio, per trovare una soluzione. Ed invece assistiamo, a cadenza quotidiana, ad una rappresentazione comica, che fa a pugni con la tragicità della situazione, un palcoscenico dove la classe politica di casa nostra, piuttosto che analizzare i problemi, facendosi carico dell'impresa di trovare una soluzione, sembra fare di tutto per parlare di altro che non delle evidenze.
Il Paese, dopo l'euforia dell'inizio dell'anno, grazie a numeri economici che sembravano essere prodromici di una nuova età dell'oro, ora deve guardare con attenzione al futuro. 
Ci sarebbe da dire anche di guardare con preoccupazione, ma in questo modo si farebbe torto all'azione del governo che è lì per questo, per aiutare alla soluzione dei problemi e non invece per aumentarne la portata.
Suonare la grancassa (affidata alla solita partita di giro di corifei, pronti ad apparire in televisione appena possibile) al primo manifestarsi di un decimale col segno + non è soltanto ignorare volutamente i problemi, ma anche prospettare alla gente una situazione che vive di piccole illusioni.

Cronache dai Palazzi - Per l'Italia, a dirla come Flaiano, la situazione è grave, ma non seria

Per questo sarebbe opportuno che proclami e dichiarazioni entusiastici venissero messi da parte per consentire al governo di elaborare una legge di bilancio che, con i pochi denari a disposizione (ancora meno del previsto, a causa della continua corsa al rialzo dei tassi di interesse della Bce), deve essere di ragionevolezza, non cedendo quindi alle richieste dei singoli ministri, con desiderata che spesso fanno a cazzotti con il buonsenso.
Giancarlo Giorgetti non è forse uomo di grande comunicatività o di efficace comunicazione, ma se dice che non si possono inseguire chimere elettoralistiche sottolinea una cosa che dovrebbe essere scontata, e invece non lo è per tutti. Perché la feroce ricerca del consenso cancella la ragionevolezza, e questo accade in tutti i partiti della maggioranza (come da consuetudine: in passato è accaduto anche di peggio). 
Eppure davanti all'evidenza, ci si continua a comportare (per fortuna da parte di alcuni, non di tutti) come se tutto andasse bene. Anzi benissimo, sbandierando progetti come se fossero già realtà e cercando di capitalizzare consenso a futura memoria.
Insomma, per dirla come Ennio Flaiano, la situazione è grave, ma non è seria. E' grave perché purtroppo è così, ma non è seria, almeno agli occhi di chi sembra non avvedersene, inseguendo progetti faraonici destinati a evaporare. 
Il premier Giorgia Meloni e il suo ministro Giancarlo Giorgetti devono dare mostra di virtù, davanti alla necessità di dare al Paese la speranza di uscire da questo pantano di numeri e conti, in una contingenza internazionale in cui l'Italia paga colpe di cui non ha responsabilità. 
Ma questa considerazione scontata non serve a risolvere i problemi, di cui, come ogni governo, qualcuno chiederà il conto. 
In un Paese fatto di ideali e di disponibilità, ogni ''dossier'' dovrebbe essere occasione per maggioranza e opposizione per confrontarsi. Ma le frizioni interne ai due fronti rendono questo soltanto un sogno, l'ennesimo, purtroppo. 
Il Magazine
Italia Informa n° 1 - Gennaio/Febbraio 2024
Iscriviti alla Newsletter
 
Tutti gli Articoli
Cerca gli articoli nel sito:
 
 
Vedi tutti gli articoli