Crisi Moda, Cassa integrazione in deroga ma il PD protesta: "Pochi due mesi di CIG"

- di: Barbara Bizzarri
 

Il Consiglio dei ministri di lunedì ha dato il via libera all’integrazione al reddito dei lavoratori dipendenti di imprese, anche artigiane, che hanno fino a 15 dipendenti e operano nei settori tessile, abbigliamento e calzaturiero: secondo quanto spiega un comunicato del ministero del Lavoro, si tratta di otto settimane di cassa integrazione in deroga da utilizzare nel 2024. Come ulteriore misura di sostegno – afferma la nota – si prevede che “l’integrazione salariale, ordinariamente erogata dal datore di lavoro al dipendente e poi rimborsata dall’Inps, potrà essere pagata direttamente dall’Istituto previdenziale nel caso in cui esistano serie e documentate difficoltà finanziarie”.

Crisi Moda, Cassa integrazione in deroga ma il PD protesta: "Pochi due mesi di CIG"

Tuttavia in Toscana resta il dubbio sul fatto che la cassa in deroga copra anche i settori della concia e della pelletteria, settori in cui la crisi è più forte nella Regione e che non sono stati menzionati nel comunicato ministeriale accanto a tessile, abbigliamento e calzaturiero. La Regione Toscana (che ieri sera ha criticato il fatto di non essere ancora stata informata dal Governo sui provvedimenti presi, annunciati da parlamentari del centrodestra) ha lamentato in un comunicato la durata dell’ammortizzatore, considerata troppo breve (quando l’ente regionale pensava si trattasse di dieci settimane, mentre in realtà sono otto), e chiedendo che sia prolungata al 31 dicembre 2025. “Auspichiamo che concia e pelletteria siano incluse, anche se non espressamente menzionate”, sollecitando la proroga degli ammortizzatori previsti nella scorsa legge di bilancio per i dipendenti delle aziende con più di 15 dipendenti e tornando a chiedere un tavolo congiunto sul settore moda per gestire la crisi del settore e il suo rilancio mentre il Pd del Valdarno inferiore ha diffuso una nota in cui afferma che "solo due mesi di cassa integrazione in deroga sono del tutto insufficienti".

"Si spendono 800 milioni per realizzare due centri di detenzione in Albania ma non si trovano risorse per aiutare seriamente lavoratori e famiglie in difficoltà", denunciano in una nota congiunta le Unioni comunali dem di Montopoli Valdarno, San Miniato, Santa Croce Sull'Arno, Castelfranco di Sotto, Santa Maria a Monte (Pisa) e Fucecchio (Firenze). "Come il nostro territorio e la Regione Toscana chiedevano da mesi, il governo anche se con imbarazzante ritardo, è riuscito ad approvare anche ammortizzatori sociali per le imprese, anche artigiane, fino a 15 dipendenti, dei settori abbigliamento, calzaturiero e tessile. Nello scarno comunicato del ministero del Lavoro non si fa menzione del settore conciario ma noi vogliamo sperare che sia soltanto un refuso perché altrimenti sarebbe veramente grave".

In ogni caso, viene ribadito nella nota, le misure "non rispondono pienamente alle reali necessità come più volte ribadito dai sindacati. Come sostenuto da tempo, chiediamo che la durata degli ammortizzatori sociali straordinari per le lavoratrici e i lavoratori delle aziende con più di 15 dipendenti sia prolungata al 31 dicembre 2025, ben più di soli due mesi, con un monitoraggio costante del suo utilizzo che ci consenta di evidenziare eventuali criticità e operare correttivi in tempi celeri, anche prevedendo l'eventuale estensione della sua durata, laddove le otto settimane previste al massimo dal ministero non fossero sufficienti".

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