Crisi immobiliare in Spagna, Sánchez propone tasse shock per acquirenti extra-UE
- di: Giulia Caiola
La Spagna si prepara a una svolta senza precedenti nel mercato immobiliare. Il primo ministro Pedro Sánchez ha annunciato l'introduzione di una tassa del 100% sugli acquisti immobiliari effettuati da cittadini extra-UE, una misura destinata a scoraggiare l’ingresso di capitali stranieri e frenare la speculazione che sta rendendo sempre più difficile l’accesso alla casa per i cittadini spagnoli.
Questa iniziativa fa parte di un pacchetto di 12 misure, illustrate dal premier come una risposta alla "grave crisi immobiliare" che colpisce il paese. L’obiettivo è duplice: arginare l’aumento vertiginoso dei prezzi delle abitazioni, particolarmente evidente nelle principali città e nelle mete turistiche, e rafforzare il mercato interno rendendo le case più accessibili per i giovani e le famiglie a reddito medio-basso.
Crisi immobiliare in Spagna, Sánchez propone tasse shock per acquirenti extra-UE
Durante la conferenza stampa di presentazione, Sánchez ha lanciato un monito: “L’Occidente si trova di fronte a una sfida decisiva: non trasformarsi in una società divisa in due classi, i ricchi proprietari terrieri e i poveri inquilini”. Parole che hanno subito acceso il dibattito politico ed economico. La misura, infatti, prende di mira soprattutto investitori provenienti da Paesi come Regno Unito, Stati Uniti, Messico e Venezuela, che negli ultimi anni hanno contribuito a far lievitare i prezzi del mercato immobiliare in zone come Madrid, Barcellona, Maiorca e altre aree di pregio.
Questa tassa del 100%, che sarà applicata a tutti gli acquirenti extra-UE non residenti nel blocco, si presenta come uno strumento senza precedenti per contrastare la polarizzazione sociale e l’esclusione dal mercato abitativo delle fasce più vulnerabili.
Misure complementari: dal fisco all’edilizia popolare
Oltre all'imposta sugli acquisti immobiliari, il governo ha previsto una serie di misure complementari per affrontare il problema della carenza di alloggi a prezzi accessibili. Tra queste:
Aumento delle tasse sugli affitti brevi: le piattaforme come Airbnb saranno sottoposte a una tassazione più elevata, con l’obiettivo di limitare l’uso speculativo degli immobili.
Creazione di un ente per l’edilizia popolare: 3.300 case verranno trasferite a una nuova struttura pubblica per garantire l’accesso ad alloggi a prezzi calmierati.
Ristrutturazione degli immobili vacanti: il governo intende incentivare i proprietari a rimettere sul mercato abitazioni attualmente inutilizzate, attraverso sconti fiscali e programmi di finanziamento agevolato.
Garanzie pubbliche per affitti accessibili: il piano prevede l’introduzione di una copertura statale per i proprietari che affitteranno le loro case a canoni ridotti.
Un mercato immobiliare sotto pressione
La crisi immobiliare spagnola non è un caso isolato: il problema della casa sta diventando una questione politica centrale in molte metropoli europee, da Lisbona ad Atene, passando per Berlino. La pandemia ha ulteriormente aggravato la situazione, con l’aumento della domanda di spazi più ampi e una conseguente impennata dei prezzi.
In Spagna, però, la situazione è particolarmente critica: i prezzi degli immobili sono aumentati del 10% solo nell’ultimo anno, mentre l’offerta di nuove costruzioni è rimasta molto indietro rispetto alla domanda. La crescente presenza di acquirenti stranieri, spesso interessati a case di lusso o residenze per le vacanze, ha accentuato le disuguaglianze, lasciando ai residenti poche opzioni a prezzi accessibili.
Reazioni e prospettive
Le reazioni alle proposte di Sánchez non si sono fatte attendere. Da un lato, le associazioni per il diritto alla casa e i sindacati hanno accolto con favore il pacchetto di misure, definendolo un passo avanti per garantire maggiore equità sociale. Dall’altro, gli operatori del settore immobiliare e le associazioni di categoria temono che la tassa del 100% possa avere un effetto disastroso sugli investimenti stranieri, con ripercussioni negative sull’economia turistica e sul mercato del lavoro.
Non mancano le critiche politiche: l’opposizione accusa il governo di voler introdurre un “protezionismo immobiliare” che potrebbe isolare la Spagna dai flussi di capitali internazionali. Tuttavia, Sánchez ha ribadito che queste misure sono necessarie per affrontare una situazione d’emergenza e proteggere il diritto alla casa, considerato un pilastro fondamentale del welfare.
Un modello per l’Europa?
Il pacchetto di misure annunciato da Sánchez potrebbe rappresentare un modello anche per altri Paesi europei alle prese con problemi simili. Mentre la crisi immobiliare diventa sempre più centrale nell’agenda politica del continente, molte nazioni guardano con attenzione all’esperimento spagnolo, che potrebbe aprire la strada a nuove strategie per garantire un mercato immobiliare più equo e sostenibile.
La sfida, ora, sarà bilanciare gli interessi dei cittadini con quelli del mercato: un equilibrio difficile da raggiungere, ma cruciale per il futuro del Paese.