Credit Suisse: la Camera bassa svizzera censura il salvataggio governativo

- di: Redazione
 
La camera bassa del parlamento svizzero, il Consiglio nazionale (l'altro ramo è il Consiglio degli Stati) ha stigmatizzato il piano, deciso dal governo di Berna, per sostenere il Credit Suisse, in enormi difficoltà, e facilitare l'acquisizione da parte della rivale bancaria svizzera UBS.

Credit Suisse: la Camera bassa svizzera censura il salvataggio governativo

Il Consiglio nazionale, attraverso un'insolita alleanza bipartisan, ha votato, con 102 a favore e 71 contrari, per respingere le garanzie statali (autorizzate il mese scorso) di 100 miliardi di franchi svizzeri (circa 110 miliardi di dollari) per aiutare il Credit Suisse e di 9 miliardi di franchi per aiutare UBS ad assorbire eventuali perdite che potrebbero presentarsi per il subentro.
Il voto si è svolto nell'ambito di una sessione parlamentare speciale di tre giorni, che si è aperta ieri, convocata per esaminare i problemi di lunga data del Credit Suisse, banca istituita di 167 anni fa e che era un pilastro della finanza svizzera, e il piano per salvarla da un crollo che avrebbe potuto avere importanti implicazioni per il sistema finanziario globale.

Il voto è stato soprattutto un rimprovero dell'esecutivo in un momento in cui la Svizzera si sta preparando per le cruciali elezioni legislative del prossimo autunno.
La decisione, arrivata dopo la mezzanotte, è stata in gran parte simbolica perché una commissione parlamentare ha già firmato il piano di salvataggio, che prevedeva principalmente garanzie attraverso la banca centrale svizzera, non il parlamento.

Le autorità svizzere sono intervenute per orchestrare la fusione da 3 miliardi di franchi svizzeri (3,25 miliardi di dollari) delle due principali banche svizzere mentre le azioni del Credit Suisse sono crollate il mese scorso e i clienti hanno ritirato i loro soldi dopo che il fallimento di due banche statunitensi (la Silicon Valley Bank e la Signature Bank) ha suscitato preoccupazioni sulsistema finanziario globale.
In precedenza, la camera alta del parlamento svizzero ha votato per accettare il piano di acquisizione annunciato il 19 marzo dal governo elvetico (il Consiglio federale) e dalla Banca nazionale svizzera.
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