Covid-19, miracoli cinesi: 100 milioni di vaccini in 5 giorni

- di: Brian Green
 
L'informazione viene dalle autorità statali e, quindi, non da una fonte ''terza'' e indipendente, ma, al di là di possibili esagerazioni a fini propagandistici, la notizia che, a maggio, nell'arco di appena cinque giorni la Cina ha somministrato 100 milioni di vaccini contro il Covid-19 è stupefacente. Dopo un avvio lento, la Cina - commenta oggi la stampa taiwanese - sta ora facendo ciò che praticamente nessun altro Paese al mondo può fare: sfruttare il potere e la portata onnicomprensiva del suo sistema a partito unico e un'industria nazionale dei vaccini in maturazione per somministrare i vaccini a un ritmo impressionante.

Quindi, al di là della partenza lenta e complessa della campagna vaccinale, l'obiettivo, sbandierato dalla Sanità di Pechino, di inoculare di vaccini l'80% della popolazione (1,4 miliardi di persone) entro la fine dell'anno non appare un esagerazione. La Cina - per essa parlano i vertici sanitari nazionali - ha distribuito più di 680 milioni di dosi, di cui quasi la metà nel solo mese maggio.
L'appello a vaccinarsi è tambureggiante: le aziende offrono dosi ai propri dipendenti, le scuole sollecitano studenti e personale a sottoporsi all'inoculazione, mentre gli operatori delle amministrazioni locali controllano i loro residenti.

Questa mobilitazione - e i suoi risultati - se conferma la forza del sistema, instilla timori per le libertà civili. Timori presenti in tutto il mondo (anche per le misure di contenimento del contagio), ma che per la situazione cinese diventano acuti.
"Il Partito Comunista" - dice un esperto di salute pubblica - "ha persone in ogni villaggio, persino in ogni quartiere. Questa è la parte draconiana del sistema, ma che offre anche una mobilitazione molto potente".
La Cina ha ora una media di circa 19 milioni di dosi inoculate al giorno, secondo la media nei sette giorni. Che significherebbe, rapportandola all'Italia, che ogni tre giorni l'intera nostra popolazione potrebbe essere vaccinata. Gli stessi Stati Uniti, al massimo del loro sforzo, hanno raggiunto circa 3,4 inoculazioni.
Ma il governo non comunica dati ufficiali, quindi non è ancora chiaro quante persone siano completamente vaccinate.

Comunque, Zhong Nanshan, capo di un gruppo di esperti della Commissione nazionale per la salute, ha dichiarato domenica che il 40% della popolazione ha ricevuto almeno una dose.
Nella capitale, Pechino, l'87% della popolazione ha ricevuto almeno una dose. Conseguenza anche della capillare distribuzione in tutta la città di centinaia di punti di vaccinazione, così come degli autobus per l'inoculazione parcheggiati nelle aree ad alto traffico pedonale, così come nel centro e davanti alle grandi strutture commerciali.
Ma la situazione di Pechino non si riscontra nel resto del Paese, come raccontano i media locali che scrivono di grandi difficoltà per fissare gli appuntamenti con i vaccinatori. Un problema alla cui soluzione il governo centrale dice di lavorare per garantire che la fornitura sia distribuita in modo più uniforme.
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