Covid-19, in Francia l'emergenza ha fatto crollare il PIL del 2020 dell'8,3%
- di: Emanuela M. Muratov
l Covid-19, che ha colpito tutto il mondo, ha fatto crollare anche il Prodotto interno lordo francese che, rispetto al 2019, ha registrato un calo dell'8,3%. Lo hanno certificato le analisi dell'Istituto nazionale di statistica, l'Insee, che, sottolineata la crisi determinata da una situazione sanitaria senza precedenti, ha ricordato che nel 2019 l'economia francese aveva fatto registrare una crescita dell'1,5 per cento.
Nel quarto trimestre - dopo il +18,5% registrato in quello precedente - l'attività ha ripreso a calare, facendo segnare un -1,3%.
Nella nota che accompagna i dati, l'Insee spiega che a determinare i dati negativi sono state soprattutto le misure adottate dal Governo per limitare l'espandersi del contagio da Coronavirus, a cominciare ovviamente da confinamenti e coprifuoco che sono stati decisi tra ottobre e dicembre per frenare la forte seconda ondata in terra transalpina.
Il calo del Prodotto interno lordo nel 2020 era comunque largamente atteso, nonostante la politica del Governo, che ha cercato di sostenere, con robuste iniezione di sovvenzioni e contributi, i settori produttivi che maggiormente hanno risentito della crisi, come, ma è solo un esempio, quello dell'automotive.
D'altra parte il ministro dell'Economia, Bruno Le Maire, ha sempre sostenuto la necessità che lo Stato resti concretamente vicino alle categorie produttive che stanno maggiormente risentendo della crisi.
"Continueremo a sostenere tutti i settori economici che soffrono per tutto il tempo necessario e al livello che sarà utile", ha detto Le Maire, citando, in ordine sparso, ristoratori e albergatori, il mondo della cultura, l'industria degli eventi, i proprietari di teatri o sale bowling.
"Non è solo una questione economica" - ha spiegato - "ma anche culturale. Dietro questi settori, c'è la nazione francese che stiamo proteggendo".