Una carriera sportiva straordinaria, un passaggio nella politica e ora la guida dello sport mondiale. Kirsty Coventry è la nuova presidente del Comitato Olimpico Internazionale (Cio), prima donna e prima africana a ricoprire questo ruolo. Un’elezione che rompe il tradizionale equilibrio di potere e segna un nuovo capitolo per l’organizzazione che governa i Giochi Olimpici.
Kirsty Coventry, la nuova presidente del Cio: la rivoluzione parte dall’acqua
Coventry, 41 anni, è nata a Harare, Zimbabwe, ma la sua storia sportiva si è scritta tra le corsie di piscine internazionali. Il suo talento si è affinato negli Stati Uniti, dove ha studiato e si è allenata, lontana da un Paese che attraversava crisi politiche e sociali sotto il regime di Robert Mugabe. Le medaglie olimpiche sono arrivate presto, facendo di lei un simbolo del nuoto africano: sette podi ai Giochi tra Atene 2004 e Pechino 2008, con due ori, quattro argenti e un bronzo. A ciò si aggiungono una lunga serie di successi mondiali e il primato nei 200 dorso tra il 2008 e il 2012.
Ma Coventry non si è fermata all’acqua. Dopo aver appeso la cuffia al chiodo, è entrata nel governo dello Zimbabwe come ministra dello Sport e della Gioventù nel 2018. Una nomina che ha sorpreso molti, ma che ha confermato la sua ambizione di incidere su uno scenario più ampio.
Un’elezione che cambia la storia del Cio
Sostenuta dal presidente uscente Thomas Bach, Coventry ha battuto sei concorrenti già al primo turno dell’Assemblea Cio in corso in Grecia, superando il quorum necessario con 49 voti. Il suo successo non è solo personale, ma segna una rottura con il passato: il Cio, nato nel 1894, ha sempre avuto leader provenienti dall’Europa o dagli Stati Uniti, con una sola eccezione (l’ex presidente messicano Avery Brundage).
«Sono particolarmente orgogliosa di essere la prima donna e la prima africana a guidare il Comitato Olimpico Internazionale», ha dichiarato Coventry dopo l’elezione. «Oggi abbiamo infranto un tetto di cristallo».
Sfide e opportunità: il futuro del Cio
Coventry prende le redini del Cio in un periodo complesso. Le Olimpiadi moderne si trovano in una fase di trasformazione: costi in aumento, necessità di un modello sostenibile, equilibri geopolitici da gestire. La prossima edizione dei Giochi, Parigi 2024, sarà il primo banco di prova per la nuova leadership, così come l’organizzazione delle edizioni successive di Los Angeles 2028 e Brisbane 2032.
Uno dei temi chiave sarà la questione della partecipazione degli atleti russi e bielorussi, un nodo che continua a dividere il movimento olimpico. Coventry, da ex atleta e ministra dello sport, dovrà mediare tra posizioni sempre più distanti.
La sfida più grande: lasciare il segno
Guidare il Cio significa andare oltre lo sport. Significa costruire ponti tra Paesi, gestire investimenti miliardari, trovare un equilibrio tra tradizione e innovazione. Coventry ha dimostrato di saper vincere in piscina e di saper navigare nella politica. Ora dovrà dimostrare di saper governare l’universo olimpico.
Le prime decisioni diranno molto sul suo stile di leadership. Ma una cosa è certa: l’elezione di Kirsty Coventry segna un punto di svolta. E questa volta, più che mai, lo sport sembra pronto a guardare avanti, oltre i confini, oltre le convenzioni.