Con una cerimonia solenne al Quirinale, questa mattina hanno prestato giuramento i quattro nuovi giudici della Corte Costituzionale eletti dal Parlamento in seduta comune lo scorso 13 febbraio: Massimo Luciani, Maria Alessandra Sandulli, Roberto Nicola Cassinelli e Francesco Saverio Marini. Alla presenza del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e delle massime cariche dello Stato, i nuovi componenti della Consulta hanno assunto ufficialmente il loro incarico, entrando a far parte dell'organo supremo di garanzia della Carta.
Consulta, i nuovi giudici giurano davanti a Mattarella
A testimoniare l'importanza dell’evento, nella Sala degli Specchi del Quirinale erano presenti il Presidente del Senato Ignazio La Russa, il Presidente della Camera Lorenzo Fontana, il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il Presidente della Corte Costituzionale Giovanni Amoroso, insieme ai giudici costituzionali in carica, ai giudici emeriti e ad altre alte cariche dello Stato. Un passaggio istituzionale di grande rilievo, che segna il rinnovo di un quarto dell’organismo chiamato a vigilare sulla legittimità delle leggi e sulla tenuta dell’architettura costituzionale del Paese.
Un'elezione faticosa ma cruciale
L’elezione dei quattro nuovi giudici non è stata priva di tensioni. Il Parlamento, riunito in seduta comune, ha impiegato settimane per raggiungere l’intesa necessaria, tra trattative serrate e veti incrociati tra le diverse forze politiche. Alla fine, il compromesso ha portato a un mix di profili con background differenti, ma tutti con solide credenziali giuridiche e accademiche.
Massimo Luciani, ordinario di Diritto Costituzionale alla Sapienza, è considerato uno dei massimi esperti della materia e vicino all’area del centrosinistra. Maria Alessandra Sandulli, giurista di lungo corso e professoressa alla Luiss, è specializzata in diritto amministrativo. Roberto Nicola Cassinelli, avvocato e già parlamentare di Forza Italia, è una figura di spicco nel panorama giuridico del centrodestra. Infine, Francesco Saverio Marini, docente e consigliere giuridico di vari governi, è noto per le sue posizioni vicine al mondo conservatore.
La Consulta e le sfide del presente
L’arrivo dei nuovi giudici avviene in un momento di particolare rilevanza per la Corte Costituzionale, chiamata sempre più spesso a pronunciarsi su questioni politicamente sensibili. Negli ultimi anni, la Consulta ha avuto un ruolo chiave su temi come il fine vita, la legittimità dei decreti sicurezza, l’obbligo vaccinale e le regole elettorali. E nei prossimi mesi sarà probabilmente chiamata a esprimersi su alcune delle riforme più controverse in agenda: dall’autonomia differenziata, cavallo di battaglia della Lega, alla separazione delle carriere in magistratura, fino ai limiti dell’uso dei decreti legge da parte del governo.
Con l’ingresso di Luciani, Sandulli, Cassinelli e Marini, la Corte torna così al completo, pronta ad affrontare le nuove sfide che l’attendono. Un organismo che, in tempi di forti tensioni tra poteri dello Stato, resta un baluardo essenziale per la tutela dei principi della Carta Costituzionale e l’equilibrio tra le istituzioni repubblicane.