Confindustria Moda: per il 2023, fatturato in crescita del 3,2% ma margini in calo

- di: Barbara Bizzarri
 
I dati di fatturato delle aziende associate di Confindustria Moda, federazione che riunisce le imprese e le associazioni del settore tessile moda e accessorio, stimano per il 2023 una chiusura all'insegna del consolidamento. Si registra una crescita del +3,2% del fatturato, che si attesta a 111,7 miliardi di euro, rispetto al 2022. La crescita è dettata tuttavia unicamente da un aumento delle vendite a valore, mentre si registra una contrazione dei volumi rispetto all'anno precedente. La riduzione dei volumi, evidenziata per la prima volta dopo il post Covid, indica la prevedibile fine del rimbalzo economico post pandemia. Questa inversione di tendenza nel portafoglio ordini mostra un cambio di rotta che getta un'ombra sul 2024. Questa prospettiva incerta arriva in un contesto complesso per l'industria italiana della moda e dell'accessorio.

Confindustria Moda: per il 2023, fatturato in crescita del 3,2% ma margini in calo

Ercole Botto Poala, Presidente di Confindustria Moda, commenta: "Il 2023 è stato un anno particolare, così come il momento storico attuale, caratterizzato da continue evoluzioni soprattutto dal punto di vista degli equilibri geopolitici. Il comparto Tessile, Moda e Accessorio italiano, per cui l’export rappresenta un importante punto di forza, soffre particolarmente l’instabilità globale, anche quando non impatta mercati particolarmente strategici. A questo si aggiunga che l’aumento dei costi di produzione accresce l’incertezza dello scenario, nonostante il nostro settore ha indubbiamente mostrato negli ultimi anni un’importante resilienza. Anche per questo motivo, è importante lavorare insieme e fare sistema, per aiutare le industrie che seppur diverse tra loro hanno le stesse esigenze. Solo così potremo affrontare le sfide che ci aspettano nel settore della formazione, della sostenibilità e dell'innovazione".

Nel 2022 e nel 2023, infatti, pur avendo vissuto aumenti importanti di fatturato, si è anche registrata una forte perdita di marginalità, dettata dall'aumento dei costi di energia e materie prime e non compensata dall'aumento dei prezzi a valle. Per quanto riguarda il 2024, l'auspicio è che i costi dell'energia possano tornare ai livelli pre-covid, molto lontani dai prezzi attuali che risultano pure più bassi rispetto ai picchi registrati negli scorsi anni. Più complesse, invece, le previsioni in merito all'andamento dei costi delle materie prime di cui si avrà contezza solo nel corso dei prossimi mesi.

L'andamento dei primi otto mesi del 2023 conferma la vocazione internazionale delle aziende associate, che hanno generato nel complesso un aumento dell'export pari al +5,1% rispetto ai corrispettivi primi otto mesi all'anno precedente per un valore di 54,5 miliardi.

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