Confcommercio: "Inflazione ferma a giugno, ma restano elementi di fragilità"
- di: Redazione
Le stime dell'Istat per giugno mostrano un aumento dello 0,1% su base mensile e dello 0,8% su base annua, come successo a maggio. Una stabilità che "sottende andamenti contrapposti di diversi aggregati di spesa: in rallentamento risultano principalmente i prezzi dei Beni alimentari non lavorati (da +2,2% a +0,4%), dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +4,3% a +4,0%) e dei Beni durevoli (la cui flessione si amplia da -0,7% a -1,1%); per contro, si attenua ancora la flessione dei prezzi degli Energetici non regolamentati (da -13,5% a -10,3%) e accelerano quelli dei regolamentati (da +0,7% a +3,6%) e dei Beni alimentari lavorati (da +1,8% a +2,2%)".
Confcommercio: "Inflazione ferma a giugno, ma restano elementi di fragilità"
L'inflazione di fondo, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, resta stabile al +2,0%, mentre quella al netto dei soli beni energetici decelera lievemente (da +2,0% a +1,9%). La dinamica tendenziale dei prezzi dei beni, pur restando negativa, registra una leggera risalita (da -0,9% a -0,6%) mentre quella dei servizi è in lieve decelerazione (da+2,9% a +2,8%). Il differenziale inflazionistico tra il comparto dei servizi e quello dei beni si porta quindi a 3,4 punti percentuali (dai +3,8 di maggio). L’inflazione acquisita per il 2024 è pari a +0,8% per l’indice generale e a +1,9% per la componente di fondo. In base alle stime preliminari, l’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) aumenta di 0,2% su base mensile e dello 0,9% su base annua (da +0,8% del mese precedente).
Mariano Bella, Direttore dell'Ufficio Studi (nella foto), ha dichiarato: "L’inflazione italiana si conferma anche a giugno ampiamente sotto controllo. La variazione dello 0,1% congiunturale lascia invariata la crescita su base annua allo 0,8%, consolidando una favorevole tendenza in atto da ottobre dello scorso anno, al netto dello sporadico aumento di marzo. Situazione che, sulla base delle dinamiche dei prezzi alla produzione e di un’inflazione di fondo che si è assestata al 2%, dovrebbe permanere anche nei prossimi mesi". "La stabilizzazione dei prezzi - ha detto Bella - soprattutto di quelli relativi ai beni e servizi che le famiglie acquistano con maggior frequenza, potrebbe consolidare il recupero della fiducia delle famiglie e spingere ad atteggiamenti meno prudenti verso il consumo. Il profilo prossimo futuro della spesa delle famiglie, turismo incluso, resta la chiave per migliorare i toni di un’economia che presenta diffusi elementi di fragilità".
Confesercenti ha così commentato in una nota: "La disinflazione continua. Le stime definitive Istat confermano il processo di normalizzazione dei prezzi al consumo, la cui variazione tendenziale a giugno è ferma, per il terzo mese consecutivo, a +0,8%. Restano, però, alcune ombre sui beni energetici: su questo fronte, il percorso di rientro dei prezzi appare più lungo del previsto. Nonostante il picco degli aumenti sia ormai passato, l’incremento congiunturale segnato a giugno dai prezzi dei beni energetici regolamentati dimostra che le tensioni su questo fronte non sono ancora archiviate, complice la difficile situazione internazionale. Uno scenario preoccupante, soprattutto se si considera che, nel 2024, paghiamo per gas ed energia ancora molto di più di quanto facevamo nel 2021, anche a causa della fine delle agevolazioni introdotte subito dopo l’esplosione del conflitto russo-ucraino. L’auspicio è che lo stop al mercato tutelato – scattato il 1° luglio – porti a un sostanziale alleggerimento delle tariffe. Si rafforzerebbe così l’effetto positivo del rallentamento dei prezzi, che sta permettendo alle famiglie di recuperare il potere d’acquisto perduto in due anni di alta inflazione. E’ necessario, però, fare di più: la BCE deve sostenere la ripresa aumentando il ritmo di riduzione dei tassi di interesse, la via maestra per dare un impulso a consumi e investimenti".