Confcommercio: "Negli ultimi 9 anni, scomparse 100.00 attività commerciali"

- di: Daniele Minuti
 
Sono circa 100.000 le attività scomparse negli ultimi 9 anni, divise fra quasi 85.000 negozi fisici (4.500 durante il periodo della pandemia) e un gruppo di 10.000 perse nel commercio ambulante. È questo il dato diffuso dall'ufficio Studi di Confcommercio, al termine di uno studio che ha analizzato la situazione di 120 comuni di dimensioni medio-grandi, escludendo le città multicentriche del nostro Paese (Milano, Napoli e Roma).

Confcommercio stima circa 100.000 attività chiuse negli ultimi 9 anni

La settima edizione dell’Osservatorio sulla demografia d’impresa nelle città italiane, realizzata in collaborazione con il Centro Studi delle Camere di Commercio G. Tagliacarne, ha messo sotto la lente di ingrandimento l'andamento dello stock delle imprese di commercio al dettaglio, compresi gli ambulanti, dal 2008 al giugno del 2021. Tale tendenza è stata divisa in 11 categorie merceologiche, a cui poi si aggiunge quella dei settori degli alberghi e delle attività di ristorazione.

Un'importante motivazione di questo calo è la stagnazione dei consumi di tipo strutturale subita dall'Italia ormai da troppi anni: "Oggi i consumi in termini reali" - si legge nel report - "sono sotto i livelli del 1999 e lo stesso parametro in termini pro capite si colloca sotto i valori del 1998, cioè 17.297 euro del 2021 contro i 17.708 euro di 25 anni fa. Se sommiamo le perdite di ambulanti a quelle del commercio in sede fissa in nove anni spariscono quasi 100mila attività. Nel lungo termine crescono, invece, le attività legate al turismo. Sembra che esse siano cresciute anche durante la pandemia, un aspetto che verrà analizzato e chiarito più avanti".

Fra il 2012 e il 2021, le imprese in tutti i settori economici rimangono stabili in numero, risultato di un calo e di un aumento quasi analogo fra la quantità delle attività italiane e dell'aumento di quelle straniere. "Nel commercio spariscono 200.000 imprese italiane" - continua il report - "e ne emergono quasi 120 mila straniere, con la quota delle straniere quasi raddoppia in nove anni: dal 10,7% al 19,1%. Stesse dinamiche per l'occupazione: considerando il commercio, gli alberghi e i pubblici esercizi, a fronte di 150mila italiani in meno ci sono 70mila stranieri in più".

Carlo Sangalli, presidente di Confcommercio, ha così commentato: "Pandemia e stagnazione dei consumi hanno acuito la desertificazione commerciale delle nostre città e rischiano di ridurre la qualità della vita di turisti e residenti". "Per scongiurare questa eventualità bisogna sostenere con maggior forza le imprese più colpite, soprattutto quelle della filiera turistica e utilizzare presto e bene le risorse del PNRR per migliorare il tessuto economico urbano e quindi l’attrattività e la sicurezza e delle nostre città".
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