Dalle aule ai ministeri, la macchina delle assunzioni non si ferma: bandi in arrivo entro l’autunno e prove entro Natale. I giovani tornano a scommettere sulla carriera pubblica.
(Foto: lo scritto di un concorso pubblico).
La Pubblica amministrazione apre una stagione di reclutamento senza precedenti. Sono oltre 57 mila i posti messi in palio tra scuola, ministeri, Inps e Agenzia delle Entrate, con bandi in arrivo già da ottobre e prove previste entro Natale. Un flusso di assunzioni che, nei piani del governo, dovrà alleggerire organici svuotati da pensionamenti e blocchi del turnover e riportare nuove energie in settori cruciali dello Stato.
Il concorso scuola Pnrr 3 e il calendario delle prove
Entro metà ottobre sarà pubblicato il bando del concorso scuola Pnrr 3, l’ultimo della stagione straordinaria finanziata con il Piano nazionale di ripresa e resilienza. I posti, oltre 57 mila, riguardano docenti dell’infanzia, primaria, secondaria e sostegno. Le prove scritte dovrebbero svolgersi entro dicembre, mentre le assunzioni dovranno concludersi entro giugno.
L’Inps accelera: nuove figure ricercate
Non solo scuola. L’Inps si prepara a pubblicare tra ottobre e novembre diversi bandi per funzionari della vigilanza e per 960 assistenti ai servizi, posizione aperta anche a chi ha solo il diploma. L’ente cerca inoltre dirigenti di I e II fascia, medici e professionisti tecnico-edilizi e statistico-attuariali, segno che il fabbisogno non riguarda solo la base della piramide ma anche le competenze specialistiche.
Agenzia delle Entrate, un concorso da record
Grande attesa anche per il maxi concorso dell’Agenzia delle Entrate: 2.700 funzionari fiscali con profilo giuridico-tributario. Le candidature hanno sfiorato quota 100 mila, confermando l’attrattiva del posto pubblico in un settore cruciale per le finanze statali. Le selezioni si terranno nell’ultima settimana di ottobre, distribuite su più giorni. La prossima settimana saranno rese note le date precise delle prove scritte.
Il decreto che autorizza 9.300 assunzioni
Il 19 settembre è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale un decreto della Presidenza del Consiglio che autorizza 9.300 assunzioni a tempo indeterminato in 33 amministrazioni. Il provvedimento prevede un investimento di circa 300 milioni di euro e riguarda figure diverse: dirigenti, funzionari, assistenti amministrativi, magistrati dei Tar, medici Inps e tecnici. I contratti potranno essere formalizzati entro il 2027.
I ministeri più coinvolti
Il ministero della Difesa guiderà la classifica con 2.424 assunzioni previste tra il 2025 e il 2027. Al Viminale ne arriveranno 1.622, mentre l’Inps si piazzerà poco sotto con 1.516. All’Agenzia delle Entrate i posti autorizzati saranno 1.272, di cui oltre 1.000 destinati ai funzionari. Seguono il ministero della Cultura con 550 unità, la Giustizia con 400 e le Infrastrutture con 311. Anche il ministero dell’Economia e delle Finanze parteciperà, con 187 nuovi ingressi.
Un bilancio in numeri
Il ritmo è sostenuto. Nei primi sei mesi del 2025, sul portale inPa, sono stati pubblicati 9 mila bandi per 91 mila posizioni. Nel 2024 erano stati oltre 22 mila per 340 mila posti, pari a un incremento del 233% rispetto all’anno precedente. Dal 2023 a oggi sono entrate nel pubblico circa 350 mila persone. La metà dei neoassunti ha meno di 40 anni, contribuendo a portare l’età media del personale sotto i 50 anni.
I giovani tornano a guardare al pubblico
Uno degli obiettivi dichiarati dal ministro della Funzione pubblica, Paolo Zangrillo, è rendere attrattiva la carriera nella Pubblica amministrazione per le nuove generazioni. I dati sembrano confermarlo: nel concorso dell’Agenzia delle Entrate, la fascia più rappresentata è quella tra i 30 e i 39 anni, con il 17% degli iscritti under 30. Interessante anche il dato di genere: il 65% delle candidature è arrivato da donne.
Un segnale di cambiamento
La campagna di assunzioni non è solo una risposta alle carenze di organico, ma rappresenta anche un tentativo di rinnovare la macchina dello Stato con nuove leve e competenze. Per i giovani diplomati e laureati, si tratta di un’occasione concreta di stabilità e crescita professionale, mentre per la Pubblica amministrazione è l’opportunità di invertire la rotta rispetto a un decennio di contrazione e invecchiamento del personale.