Se Colombo ha trovato per caso l'America, Descalzi ha scoperto l'Africa...

- di: Redazione
 
Guardando alla Storia si impara sempre, magari per evitare di fare errori di cui ci si potrebbe pentire. Certo, l'ideale è sapere capire se quel che si fa o si dice può essere messo tra le cose positive oppure, in caso contrario, fare ammenda. Ma il guaio più grande è ritenersi sempre dalla parte della ragione o, usando un altro giro di parole, di non sbagliare mai.
Le cronache e i libri sono ricchissimi di persone e personaggi che da sempre ritengono di avere un paio di doni, quali l'infallibilità, quali una condizione che impedisce agli altri di giudicare, quali essere sempre da parte del giusto.
Non sappiamo se e a quale categoria possa essere iscritto l'amministratore delegato dell'Eni (della ''nostra'' Eni in quanto italiani), Claudio Descalzi, ruolo che ricopre da otto anni che, nella finanza di oggi, sono paragonabili ad un'era geologica.

Se Colombo ha trovato per caso l'America, Descalzi ha scoperto l'Africa...

Ora, attingendo alla Rete, scopriamo che viviamo nell'Olocene, l'ultima parte del periodo Quaternario dell'era Cenozoica, quale che sia il significato a noi sconosciuto di quel che abbiamo scritto. Ma, se guardiamo a quanto volte di Descalzi si sia parlato negli anni, pur considerando che il suo ruolo lo giustifichi ampiamente, verrebbe da pensare che lui sia con e per noi da tempo immemorabile. E si sa che nella finanza, come nella grande industria, puoi resistere solo per il cognome che porti (al massimo, quello della moglie) o per esserti guadagnato i gradi in battaglia.

Dato per assodato che Descalzi non ricade nella prima fattispecie, avremmo comunque qualche dubbio che sia iscrivibile alla seconda. lo diciamo anche alla luce delle ultime asserzioni del boss di Eni quando, in occasione di un recente evento, ha detto, testualmente, ''l'Europa è rimasta senza un 'partner' energetico con cui ''danzare''. Ma l'Africa è una grande opportunità''.
Orbene, come avrebbe iniziato a dire un professore di filosofia o anche matematica dei bei tempi che furono, se una simile frase l'avesse detta il nostro barista (maestro di vita e dell'arte di confezionare un buon caffè, ma assolutamente a digiuno di finanza e geopolitica) ci saremmo permessi solo un sorriso accennato, come quelli che si riservano a quelli che, con sprezzo del pericolo, si avventurano in territori sconosciuti.
Claudio Descalzi non appartiene a questa categoria per il semplice motivo che ha le mani sul volante di una struttura che macina profitti, da tempo, e che non può venirsene oggi a parlare di Africa, come se l'avesse scoperta nel fine settimana, dopo avere bordeggiato le coste della Sardegna a bordo di uno yacht.

Descalzi non può venire oggi
, con il Paese in ginocchio, strangolato da insopportabili costi energetici, a dire ''Beh, ci sarebbe anche l'Africa'', che lui conosce molto bene. Dall'Ad di Eni ci saremmo dovuti aspettare questa fulminante considerazione non ora - quando siamo bravi tutti, visto che abbiamo perso la Russia come fornitore di gas - , ma qualche anno fa, perché lui è pagato non per commentare, ma per prevenire, per anticipare, per evitare che l'Italia (in fondo il suo datore di lavoro) si ritrovi nella condizione attuale.

Che ci dica oggi che, al di là del mare, c'è un Continente ricco di risorse naturali è cosa di cui ringraziarlo, anche se lo sapevamo anche noi prima della sua ''verità rivelata''.
Se questa scoperta - che siamo sicuri lui ha fatto da molto tempo - fosse stata seguita da atti concreti, grazie anche alla nostra Diplomazia, oggi forse non saremmo ridotti così. Verrebbe da dire, ridotti alla canna del gas, se non capissimo che potrebbe essere presa per una battuta fuor di luogo.
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