Coldiretti: "Dati Ocse: prezzi alimentari mondiali al top dal 2011"

- di: Daniele Minuti
 
La Coldiretti ha analizzato i dati dell'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico relativi alle quotazioni delle materie prime alimentari che, a livello globale, hanno raggiunto il massimo da oltre 10 anni, soprattutto per l'impennata di beni come oli vegetali, cereali e zucchero.

Coldiretti: "Prezzi alimentari al massimo dal giugno 2011"

Il valore è il massimo registrato dal giugno del 2011 (+ 27,3% su base annuale con l'indice FAO salito fino a 134,4 punti). I cereali crescono del 23,2% rispetto allo stesso mese del 2020 (lattiero caseari a +19%, zucchero +40% e grossi vegetali a +51,4%). La pandemia ha accentuato questi balzi, con i cambiamenti climatici che amplificano anche i danni alle colture dei singoli stati che forniscono beni essenziali.

"Nell’immediato" - si legge nella nota Coldiretti - "occorre però garantire la sostenibilità finanziaria delle aziende e delle stalle affinché i prezzi riconosciuti ad agricoltori ed allevatori non scendano sotto i costi di produzioni in forte aumento per effetto dei rincari delle materie prime anche alla base dell’alimentazione degli animali. Il balzo dei beni energetici si trasferisce infatti a valanga sui bilanci delle imprese agricole strozzate da aumenti dei costi non compensati da prezzi di vendita adeguati. Molte imprese agricole in Italia  stanno vendendo sottocosto anche per effetto di pratiche sleali che scaricano sull’anello più debole della filiera gli oneri delle promozioni commerciali. Con l’avvio delle operazioni colturali gli agricoltori sono stati costretti ad affrontare rincari dei prezzi fino al 50% per il gasolio necessario per le attività che comprendono l’estirpatura, la rullatura, la semina e la concimazione. Inoltre l’impennata del costo del gas, utilizzato nel processo di produzione dei fertilizzanti, ha fatto schizzare verso l’alto i prezzi dei concimi, con l’urea passata da 350 euro a 850 euro a tonnellata (+143%), il fosfato biammonico Dap raddoppiato (+100%) da 350 a 700 euro a tonnellata, mentre prodotti di estrazione come il perfosfato minerale registrano +65%. Non si sottraggono ai rincari anche i fertilizzanti a base di azoto, fosforo e potassio che subiscono anch’essi una forte impennata (+60%)".

A questo va affiancato l'aumento dei costi energetici che riguarda anche il riscaldamento delle serre per fiori e ortaggi, con la parallela crescita dei costi per essiccazione dei foraggi, di macchine agricole, pezzi di ricambio e relativi prezzi di produzione per l'imballaggio che ha effetto a valanga su diverse filiere. Per la Coldiretti c'è bisogno di maggior collaborazione nel settore, con accordi fra agricoltura, industria e distribuzione in modo da avere una ripartizione più equa del valore.

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