CNEL, promotore della partecipazione democratica: mobilitare le risorse sociali e offrire informazioni e valutazioni
- di: Redazione
Il ruolo e le tante iniziative del Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro, organo costituzionale e “casa” dei corpi intermedi è in pieno rilancio. I risultati del monitoraggio continuo sul PNRR, le consultazioni allargate e focalizzate che coinvolgono anche migliaia e migliaia di giovani, la salute dei corpi sociali intermedi italiani dopo lo spiazzamento determinato dei modi e dalle forme con cui si sono realizzate negli ultimi trenta anni le varie fasi della globalizzazione. Intervista al Prof. Tiziano Treu, Presidente del CNEL, Accademico e già due volte Ministro.
CNEL, intervista a Tiziano Treu
Il CNEL monitora attentamente in tutti i suoi aspetti lo stato di attuazione del PNRR, che rappresenta la grande occasione di rilancio della competitività del Paese per uno sviluppo inclusivo e sostenibile. Ormai non si contano gli incontri, le analisi, gli approfondimenti, le proposte promossi e realizzati dal CNEL. A che punto siamo?
Abbiamo seguito e seguiamo le varie missioni del Piano con i gruppi di lavoro che rappresentano le Associazioni. Siamo arrivati vicini alla fine dell’anno con quasi tutti i target raggiunti e adesso, naturalmente, c’è l’ultimo tratto da fare. Il fatto che ci siano state le elezioni e che siano cambiati Parlamento e governo rende tutto un po’ più difficile. È probabile che per questo l’Europa ci dia qualche margine di tolleranza. Per di più è arrivata questa bufera doppia, prima il Covid, poi la guerra. Quindi, ovviamente, c’è da fare un aggiustamento per raggiungere gli obiettivi in queste condizioni così diverse da quando si era partiti. Occorre, ad esempio, ‘’aggiustare” tutti i lavori pubblici a causa dell’aumento dei costi, a cominciare da quelli delle materie prime. Bisognerà quindi rafforzare le risorse.
Un tema che le è molto caro è quello dei giovani e della loro partecipazione alla vita economica e sociale. Di recente il Cnel ha avviato una consultazione rivolta ai giovani su tre temi di grande attualità: l’Europa, gli effetti della pandemia e il PNRR. Quale il significato più profondo e il messaggio che il CNEL lancia con questa iniziativa?
Intanto l’idea di svolgere queste consultazioni allargate si sta diffondendo in Europa e si afferma che sia uno degli strumenti per attirare l’attenzione, mobilitare le risorse sui piani, non solo in Italia, e naturalmente coinvolgere le parti sociali. In Europa ci sono addirittura dei modelli per questo: la Francia ne ha fatti molti, ma anche noi ne abbiamo fatti. Per esempio, il primo è stato quello sull’Europa ed abbiamo avuto delle risposte eccezionali, migliaia e migliaia, attraverso le scuole. Molto entusiasmo ed interesse per l’Europa e ciò è molto importante. Anche quello sul PNRR desta grande interesse: c’è voglia di parlare, di farsi sentire, ma in maniera più focalizzata. Non è come quando si va nelle piazze e ognuno dice quello che vuole. Questi sono in fondo sistemi di partecipazione democratica e quindi come CNEL vogliamo continuare in tale direzione.
Qual è lo stato di salute dei corpi sociali intermedi oggi in Italia, dopo lo spiazzamento determinato dei modi e dalle forme con cui si sono realizzate negli ultimi trenta anni le varie fasi della globalizzazione? In particolare, quali elementi di novità emergono dalla contrattazione tra organizzazioni dei lavoratori e dei datori di lavoro?
C’è stato il periodo della disintermediazione. È vero che, in parte, le tecnologie informatiche e digitali hanno l’effetto di ridurre certe forme di intermediazione, ma quello dei corpi intermedi non è un ruolo superfluo o nocivo: questa è un’ideologia assurda, non fondata, contraria alla nostra Costituzione, la quale afferma che i corpi intermedi devono vivificare la democrazia, dare senso alla partecipazione. Noi abbiamo fatto questa ricerca anche con Astrid e con Fondazione di sussidiarietà e abbiamo visto che i corpi intermedi hanno reagito molto bene; nella pandemia hanno svolto addirittura funzioni di supplenza rispetto a molti interventi necessari di assistenza sociale. Adesso vorremmo continuare a verificare questo e, peraltro, mi sembra che l’idea di pensare che siano inutili (un’idea che aveva colpito anche il ruolo e l’esistenza stessa del CNEL) sia stata abbandonata. Noi abbiamo un’interlocuzione continua: l’anno prima del Covid (adesso stiamo addirittura battendo questo record) abbiamo avuto al CNEL oltre 250 assemblee, incontri di tutti i tipi sempre nell’ambito dell’economia e del lavoro. Oltre 11mila persone, quindi una grande affluenza e anche attività molto significative. Ad esempio, il contratto dei metalmeccanici abbiamo cercato di spingerlo da noi. La Camera dei deputati ci ha chiesto di fare con Istat una ricerca sulle diseguaglianze che è partita due anni fa e che adesso la nuova commissione della Camera, e questo mi fa piacere, ha confermato. Insomma, cerchiamo non solo di dare consulenza al Governo perché, per certi aspetti, ad esempio la legge di bilancio, abbiamo il diritto e il dovere di farlo, ma cerchiamo anche di mobilitare le risorse e cercare di offrire delle informazioni e anche delle valutazioni.