CNEL: nel 2023, il 65esimo anniversario dell'istituzione

- di: Barbara Bizzarri
 
Ricorre quest’anno il 65esimo anniversario del Consiglio Nazionale dell'Economia e del Lavoro, che iniziò la sua attività il 1 gennaio del 1958. Nonostante fosse previsto dall'art. 99 della Costituzione, fu istituito solo dieci anni dopo, con la legge n. 33 del 5 gennaio 1957 mentre la composizione, le attribuzioni ed il funzionamento sono disciplinate dalla L. n. 936/1986 di cui è stato relatore Sergio Mattarella. Il tratto caratterizzante di questa consiliatura sono state le oltre 140 audizioni ai fini istruttori delle parti sociali rappresentate in Consiglio ma anche di altre istituzioni, associazioni, imprese svolte presso il CNEL e le 4 consultazioni pubbliche di cittadini attraverso piattaforme digitali certificate che hanno dato voce ad oltre 100mila persone. L'ultima rivolta ai giovani è ancora in corso ed è accessibile tramite il sito, in procinto di diventare una piattaforma permanente di dialogo con i cittadini under 35.

CNEL: nel 2023, il 65esimo anniversario dell'istituzione

"In questi 5 anni abbiamo rafforzato il ruolo del CNEL come luogo costituzionale della partecipazione esercitando in pieno le prerogative di consulenza alle Camere e al Governo con il contributo fondamentale delle parti sociali rappresentate in Consiglio e dando voce nei documenti ufficiali anche a migliaia di cittadini, di cui – afferma il presidente Tiziano Treu – oltre il 50% giovani, grazie alle audizioni e alle consultazioni pubbliche come mai era avvenuto in passato. Il CNEL, come previsto dai padri costituenti, e così come avviene in altri Paesi europei e per la stessa UE con il CESE, ha un ruolo delicato e insostituibile complementare al Parlamento di rappresentanza della società civile nei processi decisionali pubblici". La X consiliatura presieduta da Treu è la più prolifica con oltre 200 atti ufficiali prodotti: dal 5 giugno 2018, quando si è insediata, ha emanato ben 53 pareri, 75 documenti di osservazioni e proposte e 23 disegni di legge, ovvero le tre tipologie di atti previsti dalla legge. Ha inoltre realizzato 14 tra rapporti e relazioni, 16 ordini del giorno e 19 quaderni scientifici; 33, invece, le audizioni parlamentari del CNEL che, come emerge dagli atti, hanno contribuito in maniera significativa alla legislazione sul lavoro degli ultimi 5 anni e alla formazione della legge di bilancio. Diversi i ddl trasformati in legge, tra cui quello fondamentale sull'istituzione del codice unico dei contratti, e quelli che hanno fornito un contributo ad altre leggi dello stato.

Inoltre, è stato rafforzato il ruolo dell'Archivio nazionale dei contratti che dal 2022 è stato indicato dal Ministero del lavoro come fonte istituzionale ufficiale per l'accesso alle informazioni sui contratti (DL 104/2022). Sono 690 gli eventi tra presentazione di ricerche, studi, documenti, seminari e convegni, che non si sono interrotti durante la pandemia, grazie al rinnovamento della dotazione tecnologica per i collegamenti telematici, che hanno registrato la partecipazione di oltre 50mila persone.

Il CNEL ha anche svolto una significativa attività di raccordo con le istituzioni europee attraverso la rete dei comitati economici e sociali di cui fa parte e il CESE. Oltre 100 le sedute della III Commissione politiche UE e cooperazione internazionale e ben 29 pareri su atti dell'Unione europea nella fase ascendente in attuazione dell'articolo 28 della legge 234/2012.

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