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Cyber 4.0 porta la cybersecurity italiana a Expo 2025 Osaka

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
Cyber 4.0 porta la cybersecurity italiana a Expo 2025 Osaka

Cyber 4.0, Centro di Competenza nazionale per la cybersicurezza, ha rappresentato l’Italia alla giornata dedicata ai Competence Center all’interno di Expo 2025 Osaka, iniziativa promossa dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit) in collaborazione con il Ministry of Economy, Trade and Industry (METI) giapponese.

Cyber 4.0 porta la cybersecurity italiana a Expo 2025 Osaka

Un appuntamento simbolico, ma anche economico, in un momento in cui la sicurezza digitale è diventata non solo un obbligo normativo, ma anche un fattore di competitività industriale.
Cyber 4.0 ha presentato al pubblico internazionale le proprie linee di attività — dalla formazione al trasferimento tecnologico, fino alla consulenza in materia di conformità normativa — e ha avviato incontri B2B con imprese giapponesi interessate a entrare nel mercato europeo.

Cybersecurity come “condizione di mercato”
L’intervento del presidente di Cyber 4.0, Paolo Spagnoletti (nella foto), professore ordinario alla Luiss, ha offerto la chiave di lettura più economica dell’iniziativa: “Ci sono vincoli di cybersecurity per tutti coloro che intendono commercializzare prodotti con componenti digitali nel mercato europeo, imposti dal Cyber Resilience Act (CRA). Il Centro sta sviluppando un’expertise molto forte in questo ambito, attraverso la rete dei propri laboratori e i progetti europei come SECURE”.

In altre parole, la sicurezza informatica non è più soltanto un presidio tecnico, ma un fattore di compliance obbligatoria e, di conseguenza, una leva di accesso al mercato unico europeo.
Per le imprese extra-UE — in primis quelle giapponesi e asiatiche — collaborare con soggetti come Cyber 4.0 significa acquisire un vantaggio competitivo nella certificazione dei prodotti digitali e nel rispetto delle nuove norme europee.

Il ruolo del Centro: da hub tecnologico a ponte economico
Cyber 4.0, promosso dal Mimit, riunisce università, centri di ricerca, aziende e PA con l’obiettivo di accelerare l’adozione di tecnologie sicure e di supportare la trasformazione digitale delle PMI.
In pochi anni si è affermato come polo di eccellenza per la cyber innovation, con attività che spaziano dalla consulenza normativa (GDPR, NIS2, CRA) alla formazione manageriale e tecnica.

La partecipazione a Expo 2025 Osaka assume un significato strategico: l’Italia si posiziona come hub di riferimento per la cybersecurity nel Mediterraneo e in Europa, mentre il Giappone — che con il METI guida la digitalizzazione industriale asiatica — rappresenta un partner naturale per la cooperazione su standard e interoperabilità.

Dietro la diplomazia tecnologica, c’è una ricaduta economica diretta: la cybersecurity è ormai una filiera produttiva che vale oltre 2,3 miliardi di euro in Italia (dati 2024) e cresce a doppia cifra, con margini di export elevati nei servizi di audit, certificazione e consulenza.

Sicurezza come asset industriale e geopolitico
La partecipazione di Cyber 4.0 all’Expo giapponese conferma il nuovo ruolo economico e strategico della cybersicurezza: non più solo difesa, ma infrastruttura abilitante per industria, energia e finanza.
La guerra in Ucraina e gli attacchi alle supply chain globali hanno evidenziato la necessità di proteggere il valore industriale delle economie avanzate, soprattutto nei settori critici (manifatturiero, logistica, sanità, pubblico).

L’Europa ha risposto con un impianto normativo complesso — dal Cyber Resilience Act alla Direttiva NIS2 — che introduce obblighi di sicurezza per dispositivi, software e operatori strategici.
Per il sistema imprenditoriale italiano, l’adeguamento a queste regole significa investimenti in innovazione e formazione, ma anche opportunità per le imprese ICT in grado di fornire soluzioni certificate.

Capacity building e cooperazione globale
Cyber 4.0 ha anche una dimensione internazionale: il Centro è impegnato in programmi di cyber capacity building nei Paesi in via di sviluppo, volti a rafforzare competenze e infrastrutture locali.
In un contesto geopolitico in cui la cyber diplomacy è parte integrante della politica estera, queste attività assumono un valore strategico, favorendo la circolazione di know-how e standard di sicurezza condivisi tra Europa, Asia e Africa.

Il valore economico della fiducia digitale
La partecipazione a Expo 2025 Osaka non è solo una vetrina, ma un banco di prova per un modello economico fondato sulla “fiducia digitale”.
In un’economia dove ogni prodotto industriale — dal robot al frigorifero connesso — è anche un dispositivo informatico, la cybersecurity diventa una condizione di scambio: senza conformità, non si vende.

Cyber 4.0, in questo senso, rappresenta la traduzione industriale di un principio politico europeo: rendere la sicurezza digitale non un costo, ma un vantaggio competitivo per chi innova in modo responsabile. In prospettiva, la collaborazione con il Giappone potrà estendersi anche ai settori quantum, IoT e supply chain security, aprendo un corridoio tecnologico euro-asiatico basato su standard comuni e interoperabili.

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