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Cenone di Capodanno 2025, 2 miliardi in tavola: gli italiani spendono meno, ma il rito resiste

- di: Alberto Venturi
 
Cenone di Capodanno 2025, 2 miliardi in tavola: gli italiani spendono meno, ma il rito resiste

Il cenone di Capodanno 2025 si conferma uno degli appuntamenti simbolici dei consumi italiani, anche in un contesto economico ancora segnato da rialzo e aumento del costo della vita. Secondo l'indagine commissionata da Facile.it all'istituto di ricerca EMG Different, la spesa complessiva supererà i 2 miliardi di euro, ma il budget medio pro capite scende a 49 euro, con un calo del 32% rispetto al 2024. Un dato che fotografa una tendenza ormai chiara: gli italiani non rinunciano alla festa, ma la reinterpretano in chiave più prudente e razionale.

Cenone di Capodanno 2025, 2 miliardi in tavola

A sedersi a tavola la notte del 31 dicembre saranno oltre 28,5 milioni di persone, pari al 73% della popolazione tra i 18 ei 74 anni. La percentuale cresce sensibilmente nel Mezzogiorno e nelle Isole, dove arriva all'86%, segno di un legame ancora fortissimo con la dimensione domestica e familiare della festa. Il cenone di Capodanno a casa resta quindi la scelta prevalente, preferita rispetto alle serate in locali, ristoranti o grandi eventi pubblici.

Età e territorio: chi spende di più
La spesa media nazionale nasconde differenze marcate. A mettere a budget cifre più alte sono i 55-64enni ei residenti nel Sud e nelle Isole, con una spesa media di 59 euro a persona. Sotto la media nazionale si collocano invece i 25-34enni, che prevedono una spesa di 42 euro, e gli abitanti del Nord Ovest e Nord Est, dove il budget scende rispettivamente a 41 e 40 euro. Il dato riflette non solo il diverso potere d'acquisto, ma anche modelli di consumo diversi, con i più giovani meno legati alla ritualità del cenone tradizionale.

Chi riduce il budget rispetto allo scorso anno
Il 14% dei rispondenti, pari a circa 2,2 milioni di italiani, dichiara che nel 2025 spenderà meno rispetto al 2024. Le ragioni sono prevalentemente economiche. Il 58% indica l'aumento di altre spese obbligate – come bollette, mutui e affitti – mentre il 41% ammette di attraversare un periodo di difficoltà finanziaria. A incidere è anche il caro-alimenti: negli ultimi cinque anni i prezzi dei prodotti alimentari sono cresciuti in media del 25%, comprimendo la capacità di spesa anche in occasione delle festività.

Chi invece spenderà di più
Accanto a chi stringe la cinghia, emerge però una quota significativa di italiani che va in controtendenza. Un rispondente su quattro (25%) prevede di spendere di più per il cenone di Capodanno. In termini assoluti si tratta di circa 4 milioni di persone, con picchi nel Centro Italia, dove la percentuale di vendita al 30,7%, e tra i 35-54enni, che arrivano al 32,5%. Per questa fascia, il cenone diventa un momento su cui concentrare la spesa, rinunciando magari ad altri consumi durante l'anno.

Meno quantità, più qualità: come cambiano le abitudini
Il dato più interessante non riguarda solo l'importo della spesa, ma la sua composizione. Il calo del budget medio non equivale a una rinuncia alla qualità. Al contrario, cresce l'attenzione alla selezione dei prodotti, alla riduzione degli sprechi e alla pianificazione degli acquisti. Il cenone di Capodanno economico ma curato diventa una strategia diffusa: meno portate, ma ingredienti migliori; meno eccessi, ma maggiore attenzione all'esperienza complessiva.

Il cenone come indicatore dei consumi delle famiglie
Il cenone di Capodanno si conferma così un vero e proprio termometro dei consumi delle famiglie italiane. In un contesto di incertezza economica, la festa resiste adattandosi: si riduce la quantità, si controllano i costi, ma si mantiene il valore simbolico del momento condiviso. Due miliardi di euro spesi raccontano un Paese che continua a celebrare, ma con maggiore consapevolezza.

Tradizione, vendita e nuovi modelli di spesa
La fotografia finale è quella di un'Italia che non rinuncia ai propri riti, ma li rilegge alla luce delle condizioni economiche attuali. Il Capodanno 2025 non segna la fine del cenone, bensì la sua trasformazione: più domestico, più selettivo, più attento al portafoglio. Una tendenza che va oltre la singola festa e che anticipa un modello di consumo destinato a consolidarsi anche nei prossimi anni.

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