Iran, arresto di Cecilia Sala: accuse misteriose, Italia contrattacca

- di: Matteo Borrelli
 
Italia al lavoro per il rilascio di Cecilia Sala, detenuta in Iran senza accuse. L’arresto della giornalista italiana Cecilia Sala in Iran ha innescato un intenso lavoro diplomatico da parte del governo italiano. La vicenda, ancora avvolta dal mistero, vede l’Italia impegnata a ottenere informazioni sulle accuse mosse contro la reporter.

Le parole del viceministro Cirielli
Non penso a tempi rapidissimi, ma ragionevoli – ha dichiarato il viceministro degli Esteri Edmondo Cirielli a La Repubblica – Innanzitutto devono formalizzare l’accusa. Se non sappiamo di cosa è accusata, non si può fare neanche una previsione concreta”.
Cirielli ha sottolineato che l’Italia è cautamente ottimista grazie ai rapporti privilegiati con Teheran: “In Occidente siamo quelli che hanno rapporti migliori con l’Iran. Stiamo cercando di capire se le accuse siano legate a violazioni protocollari per il suo lavoro di giornalista, comportamenti che da noi non sono reato”.

Diplomazia attiva: Tajani e Meloni in azione
Il ministro degli Esteri Antonio Tajani, su mandato della presidente del Consiglio Giorgia Meloni, sta conducendo una campagna diplomatica tramite l’ambasciata italiana a Teheran e attraverso canali riservati.
“Il governo italiano si sta muovendo con grande discrezione – ha spiegato Cirielli – e non abbiamo motivo di credere che Cecilia Sala abbia fatto qualcosa di grave o incompatibile con il nostro ordinamento”.

Il contesto: l’arresto dell’iraniano a Malpensa
A fare da sfondo al caso, l’arresto di un cittadino iraniano di 38 anni all’aeroporto di Malpensa, accusato di reati personali. Sebbene non vi sia alcuna correlazione tra i due episodi, il viceministro ha affermato: “Potrebbe non essere estradato. Nordio sta studiando le carte”.

Cecilia Sala e il suo lavoro sul campo
Conosciuta per i suoi reportage da zone di crisi, Sala si trovava in Iran per un’indagine giornalistica. La mancanza di accuse formali lascia aperta la possibilità che l’arresto sia legato a un’incomprensione sul suo lavoro.
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