Verso il CdM: Meloni propone Curcio per la ricostruzione, attesa per il nuovo capo del Dis

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
Il primo Consiglio dei ministri del 2025, in programma giovedì alle 18, si preannuncia cruciale per delineare le prossime mosse del governo. Sul tavolo, oltre al piano per il nuovo anno, ci sarà la proposta della premier Giorgia Meloni di affidare a Fabrizio Curcio, ex capo della Protezione civile, l’incarico di Commissario straordinario per la ricostruzione post alluvione che ha colpito Emilia-Romagna, Toscana e Marche.

Verso il CdM: Meloni propone Curcio per la ricostruzione, attesa per il nuovo capo del Dis

A tenere banco, però, è anche la questione della successione a Elisabetta Belloni, direttrice del Dipartimento delle informazioni per la sicurezza (Dis), che lascerà l’incarico il 15 gennaio. La nomina del nuovo capo del Dis, un passaggio di fondamentale importanza per la sicurezza nazionale, non sarà discussa formalmente in Consiglio dei ministri, ma verrà decisa direttamente dalla presidente del Consiglio, previa consultazione con il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica (Copasir).

Le dimissioni della Belloni, figura di grande esperienza e rispettata a livello internazionale, hanno aperto uno scenario complesso. Il nuovo direttore del Dis avrà il compito delicato di gestire le dinamiche di intelligence in un contesto geopolitico sempre più instabile, oltre a garantire la continuità nelle relazioni con gli alleati.

La sfida della ricostruzione

L’altra grande questione sul tavolo del CdM riguarda la nomina di Fabrizio Curcio come Commissario straordinario alla ricostruzione. Una figura tecnica, già nota per la gestione di emergenze nazionali, che Meloni ha scelto per coordinare i lavori nei territori devastati dall’alluvione.

Il ruolo di Curcio sarà strategico: dovrà supervisionare un piano di ricostruzione che unisce interventi urgenti e progetti a lungo termine, con un occhio attento alla prevenzione futura. La scelta di Curcio, che ha già dimostrato di saper gestire situazioni di crisi, punta a rassicurare le comunità colpite e a garantire un’efficace canalizzazione dei fondi destinati alla ricostruzione.

Un inizio d’anno sotto i riflettori

Il primo CdM del 2025 non sarà dunque un semplice appuntamento di routine. Le decisioni che verranno prese giovedì segneranno il passo per i prossimi mesi, sia sul fronte della sicurezza nazionale sia su quello della ricostruzione post alluvione. La sfida per Meloni è duplice: rafforzare l’apparato istituzionale e dimostrare che il governo è in grado di rispondere con rapidità ed efficacia alle emergenze del Paese.

Un inizio d’anno sotto il segno delle responsabilità, con due nodi cruciali che richiedono non solo decisioni immediate, ma anche visione strategica per il futuro.
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