È il rialzo più alto dal 2010. Le nuove abitazioni rallentano: solo +1,5% su base annua.
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Prezzi in crescita, nonostante tutto
Nel primo trimestre 2025, secondo i dati provvisori diffusi dall’Istat, l’indice dei prezzi delle abitazioni (IPAB) acquistate dalle famiglie, per uso abitativo o investimento, è cresciuto del 4,4% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. È un segnale forte, che conferma un trend espansivo del mercato, e che diventa ancora più significativo se si guarda alle abitazioni esistenti: +4,9%, il valore più alto registrato dall’inizio della serie storica, nel 2010.
Il commento dell’Istat è netto
“Nel primo trimestre 2025… accelera la dinamica tendenziale dei prezzi delle abitazioni già esistenti, che sale al +4,9%, e si attenua quella dei prezzi delle abitazioni nuove, che scende all’1,5%."
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Abitazioni esistenti in volo, nuove in frenata
Il mercato dell’usato è il vero motore della crescita dei prezzi. L’82,4% degli acquisti residenziali nel trimestre riguarda immobili già esistenti, in leggera crescita rispetto al 2024. E la domanda su questa tipologia, più accessibile e spesso in posizione centrale o semi-centrale, spinge i valori a livelli record.
Dall’altra parte, le nuove costruzioni — che rappresentano solo il 17,6% del mercato — rallentano bruscamente: l’aumento dei prezzi su base annua si ferma all’1,5%, un decimo rispetto al +9,2% del trimestre precedente. È un segnale di raffreddamento che, secondo gli analisti del settore, riflette l’aumento dei costi di costruzione, la stretta creditizia e la minore capacità di spesa delle famiglie su immobili di nuova generazione, generalmente più cari.
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Compravendite in netta ripresa: +11,2%
In parallelo, continua la corsa del mercato residenziale sul piano dei volumi. L’Osservatorio del Mercato Immobiliare dell’Agenzia delle Entrate certifica un aumento dell’11,2% delle compravendite nel primo trimestre 2025 rispetto allo stesso periodo del 2024. Dopo il +7,6% del trimestre precedente, si tratta di una vera accelerazione, che riguarda tutte le aree del Paese. Tra le grandi città spiccano Genova (+13,5%), Torino (+12,2%), Roma (+10,7%) e Milano (+7,1%), mentre Firenze rappresenta un’eccezione con un calo del 6,2%. Il totale delle transazioni residenziali è salito a circa 172.000, quasi 17.000 in più rispetto al primo trimestre dello scorso anno.
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Un mercato trainato dalla fiducia e dalla domanda
Gli operatori del settore confermano la tendenza. Un’indagine condotta da Delle Vittorie mostra un saldo positivo tra ottimisti e pessimisti sulle aspettative dei prezzi, pari a +11,9 punti, il massimo storico. Il tempo medio di vendita è sceso a 5,2 mesi e lo sconto medio praticato si è ridotto al 7,3%. Solo il 23% delle agenzie applica sconti superiori al 10%, segno che i margini di trattativa si stanno assottigliando.
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Prospettive per il 2025: un equilibrio da ricercare
La variazione acquisita dell’indice dei prezzi delle abitazioni per l’intero 2025 è del +1,4%. Un dato che nasconde però una forte divergenza: +2,5% per le abitazioni esistenti e –4,0% per le nuove. È l’indice di un mercato bifronte, dove il vecchio traina e il nuovo arranca.
Il nodo centrale resta l’accessibilità. Con i bonus edilizi ridimensionati, molte famiglie preferiscono puntare sull’usato, anche con interventi di ristrutturazione. Il mercato delle nuove costruzioni dovrà ritararsi, forse puntando su segmenti più accessibili, edilizia green e partenariati pubblico-privato per mantenere competitività.
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Corsa a due velocità
Il primo trimestre 2025 segna una svolta netta nel panorama immobiliare italiano. I prezzi salgono, le compravendite corrono, ma la spinta viene da un segmento solo: quello dell’usato. Le nuove abitazioni, ancora costose e più vulnerabili agli shock economici, rallentano.
Il rischio è quello di un mercato sbilanciato, che acuisce le difficoltà per chi cerca una casa nuova, sostenibile e ad alta efficienza. Ma intanto, chi ha investito in immobili già esistenti può sorridere: i prezzi crescono, e la domanda sembra tutt’altro che esaurita.