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Capodimonte ospita il doppio Caravaggio, l’“Ecce Homo” in arrivo dal Prado

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
Capodimonte ospita il doppio Caravaggio, l’“Ecce Homo” in arrivo dal Prado

Dal 24 luglio al 2 novembre 2025 il Museo e Real Bosco di Capodimonte accoglie uno degli eventi artistici più attesi dell’anno: l’esposizione dell’“Ecce Homo” recentemente attribuito a Caravaggio, in prestito straordinario dal Prado di Madrid. Il dipinto, scoperto nel 2021 in un’asta madrilena dove inizialmente era stato attribuito a un seguace del Merisi, è stato poi riconosciuto da alcuni studiosi come autentico. A spingere verso l’attribuzione definitiva è stata soprattutto Maria Cristina Terzaghi, che ha ricostruito il legame tra l’opera e una commissione del viceré di Napoli al pittore nel 1605, identificando il dipinto con quello che aveva fatto parte della collezione della Real Academia de San Fernando.

Capodimonte ospita il doppio Caravaggio, l’“Ecce Homo” in arrivo dal Prado

La mostra si intitola “Capodimonte Doppio Caravaggio” e propone un confronto ravvicinato tra l’“Ecce Homo” e un’altra grande opera del maestro, la “Flagellazione di Cristo”, realizzata nel 1607 e conservata proprio a Capodimonte. Le due tele saranno esposte una accanto all’altra nella Sala 62, dando vita a un potente dialogo visivo e tematico attorno alla Passione di Cristo. A completare il percorso ci sarà anche l’“Ecce Homo” di Battistello Caracciolo, il principale caravaggesco napoletano, che reinterpretò lo stesso tema lasciandosi influenzare dalla lezione del maestro.

Napoli capitale caravaggesca
Il ritorno in Italia dell’“Ecce Homo” – unico prestito concesso dal collezionista che attualmente possiede l’opera – è parte del progetto “L’Ospite”, che mira a far dialogare la collezione permanente con prestiti d’eccezione. Si tratta di un evento che cade nell’anno delle celebrazioni per i 2500 anni dalla fondazione di Napoli, rafforzando il legame profondo tra la città e l’eredità caravaggesca. La fase napoletana dell’artista è tra le più intense e innovative, e la mostra punta a ribadirne il ruolo centrale attraverso l’esposizione di opere chiave e il confronto con i suoi seguaci.

Un dibattito ancora aperto
Nonostante le numerose voci autorevoli a favore dell’attribuzione a Caravaggio, il dibattito critico sull’“Ecce Homo” resta aperto. Studiosi come Gianni Papi, Claudio Strinati e Keith Christiansen si sono detti convinti dell’autenticità, ma non mancano posizioni più scettiche, come quelle di Mina Gregori, Alessandro Zuccari e Cristina Terzaghi stessa, che chiede ancora prudenza. A distanza di quattro anni dalla scoperta, l’arrivo del dipinto a Napoli offre un’occasione pubblica per riflettere sul suo valore artistico e sulla storia complessa del suo riconoscimento.

Un’opportunità per il pubblico e per gli studiosi
Con l’arrivo dell’“Ecce Homo” a Napoli, dopo l’esposizione dello scorso anno a Palazzo Barberini a Roma, il pubblico ha una nuova occasione per osservare da vicino un’opera su cui si concentra l’attenzione internazionale. L’esposizione è accompagnata da un ciclo di incontri e approfondimenti, in collaborazione con il Prado e con studiosi italiani e spagnoli, pensati per esplorare non solo la vicenda attributiva, ma anche la ricezione dell’opera tra Seicento e Novecento, fino all’interesse odierno testimoniato anche dal recente documentario “Il Caravaggio perduto”.

La mostra “Capodimonte Doppio Caravaggio” sarà visitabile fino al 2 novembre, con orari e prenotazioni consultabili sul sito del museo.

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