In un colpo di scena che nemmeno il più avanguardista dei trapper avrebbe potuto immaginare, il celebre Concertone di Capodanno del Comune di Roma si trasforma in un “Concertino”, cambiando location, artisti e – naturalmente – il target demografico.
Addio Circo Massimo e i suoi 80mila posti in piedi: il cuore pulsante del Capodanno romano batterà in Piazza del Popolo, una scelta che potremmo definire “più raccolta” o, se preferite, “con il coperchio sopra”. Colpa delle polemiche che hanno visto il trapper Tony Effe cacciato dal cartellone per testi, a quanto pare, troppo audaci persino per una città che ha tollerato Nerone.
Dal Trap al Prog Rock
Tony Effe, per intenderci, si esibirà comunque al PalaEur, portando i suoi fan adolescenti (e forse qualche “bitch” redenta) lontano dal caos istituzionale. Nel frattempo, il Comune si è reinventato il programma con un twist decisamente vintage: sul palco saliranno la Premiata Forneria Marconi (Pfm), l’Orchestraccia e persino gli Earth, Wind & Fire, perché nulla grida “Buon 2024” come un riff di chitarra progressive e un ritornello disco anni '70.
Se l’obiettivo iniziale era quello di conquistare i giovanissimi, l’alternativa sembra strizzare l’occhio alla Generazione Vinyl. Con canzoni senza tempo come September e Boogie Wonderland, gli Earth, Wind & Fire promettono di far ballare anche chi ha conservato i pantaloni a zampa d’elefante. Un pubblico che, a quanto pare, ha ancora la capacità di stare in piedi per più di cinque minuti senza TikTok.
Il Trapper che sorride (almeno in pubblico)
E Tony Effe? Il trapper, che ieri ha presenziato al suo firma-copie alla Discoteca Laziale, non si scompone: “Che ce frega del concertone, lo faccio da un’altra parte,” ha dichiarato, con la calma di chi sa che i suoi testi possono continuare a infiammare Instagram, se non il Circo Massimo.
I suoi fan, in fila per un autografo, non sembrano preoccuparsi delle polemiche. “Sono solo canzoni,” spiegano con tono comprensivo. E poi, tra uno “tesoro” sussurrato alle fan e un selfie con espressione da duro, Tony sembra aver capito una cosa: nella Roma del 2024, vivere tra palco e realtà richiede almeno una dose di ironia e un piano B.
Il Comune, intanto, si affretta a chiudere l’accordo con le glorie del passato, forse sperando che Boogie Wonderland diventi il nuovo inno per la riconciliazione generazionale. La morale? Che tu sia un trapper, un rocker o un nostalgico della disco, Roma trova sempre il modo di darti un palcoscenico – anche se più piccolo del previsto.
(Nella foto Tony Effe)