Le inchieste di Italia Informa: Brexit, che disastro. Ecco i dati

- di: Bruno Coletta
 
A cinque anni dall’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea (l’uscita avvenne ufficialmente il 31 gennaio 2020) è possibile tracciare un quadro degli effetti della Brexit sull’economia e sulla società britannica. Diverse analisi indicano un impatto negativo su vari settori, con conseguenze che si riflettono sia a livello nazionale che regionale.

Impatto sul Pil e sugli investimenti
Studi economici evidenziano una contrazione del Prodotto Interno Lordo (PIL) britannico attribuibile alla Brexit. Secondo un’analisi di Cambridge Econometrics, l’economia del Regno Unito è circa il 6% inferiore rispetto a uno scenario in cui il Paese fosse rimasto nell’UE. Questo si traduce in una perdita economica stimata di 140 miliardi di sterline (circa 170 miliardi di dollari) dal momento dell’uscita.
Rispetto alla media UE, il Regno Unito ha registrato una crescita economica inferiore di 2,5 punti percentuali annui dal 2020.

Mercato del lavoro e carenza di manodopera
La Brexit ha inciso significativamente sul mercato del lavoro britannico. La riduzione dell’afflusso di lavoratori dall’UE ha portato a una carenza stimata di circa 370.000 lavoratori, influenzando settori chiave come l’agricoltura, l’edilizia e la sanità . Questa scarsità ha esercitato pressioni al rialzo sui salari, contribuendo all’aumento dell’inflazione.

Commercio e settore finanziario
Il commercio con l’UE ha subito una flessione significativa. Le esportazioni britanniche verso l’Europa hanno registrato un calo, con una diminuzione del 41%.  Nel settore finanziario, Londra ha perso parte della sua centralità come piazza finanziaria europea, con alcune funzioni trasferite ad altre città come Amsterdam.

Analisi settoriale 
Settore agricolo: La Brexit ha causato difficoltà significative agli agricoltori britannici, in particolare per le esportazioni di prodotti freschi verso l’UE, ostacolate da controlli doganali più severi. Secondo la National Farmers’ Union, le esportazioni di prodotti agricoli verso l’Europa sono diminuite del 23% dal 2020 al 2024. La mancanza di manodopera stagionale, causata dal calo di lavoratori provenienti dall’Europa orientale, ha ulteriormente aggravato la situazione. 
Industria manifatturiera: Il settore ha visto una riduzione degli investimenti del 15% a causa di interruzioni nelle catene di fornitura e di costi maggiori per l’import/export. Aziende come Jaguar Land Rover hanno espresso preoccupazioni per la competitività globale del Regno Unito. 
Settore tecnologico: La difficoltà di attrarre talenti dall’UE, combinata con un aumento della burocrazia per i visti, ha rallentato la crescita delle start-up tecnologiche britanniche.

Piccole e Medie Imprese (PMI) 
 Le PMI, che costituiscono il 99% delle imprese britanniche, sono state particolarmente colpite. “Molti dei nostri clienti europei hanno smesso di comprare da noi a causa dei costi doganali,” ha dichiarato un portavoce della British Chambers of Commerce sul Financial Times.

Aspetti ambientali 
La Brexit ha rallentato l’adozione di normative europee sulla sostenibilità. Organizzazioni ambientaliste hanno espresso preoccupazione per il calo degli investimenti in energie rinnovabili.

Percezione pubblica e posizioni politiche

Un sondaggio commissionato dal Guardian indica che il 58,5% della popolazione britannica voterebbe ora per rimanere nell’Unione Europea, mentre il 41,5% sostiene ancora la scelta di lasciare. Un sondaggio di YouGov del dicembre 2024, da parte sua, indica che il 62% dei cittadini britannici ritiene che la Brexit sia stata un errore.
Politicamente, i partiti di opposizione, come i Laburisti hanno criticato la gestione della Brexit da parte dei Conservatori, sottolineando le promesse non mantenute e l’impatto negativo sull’economia. Il sindaco di Londra, Sadiq Khan, ha dichiarato che “la Brexit è stata un disastro per la nostra economia”. 

Impatto sociale e culturale 
La Brexit ha limitato la mobilità di studenti e lavoratori britannici nell’UE. La perdita del programma Erasmus ha privato migliaia di studenti di opportunità di studio all’estero. Comunità europee nel Regno Unito hanno affrontato incertezze sul loro status legale, con 200.000 richieste di residenza permanente in sospeso fino alla fine del 2024.

Reazione dell’Unione europea
La Brexit ha influenzato negativamente la percezione internazionale del Regno Unito. “Il Regno Unito non è più visto come un partner commerciale affidabile,” ha affermato Ursula von der Leyen.

Situazioni regionali 
Irlanda del Nord: Il Protocollo dell’Irlanda del Nord ha creato un confine commerciale de facto nel Mare d’Irlanda, generando tensioni politiche. Unionisti e nazionalisti sono sempre più divisi sulla gestione delle relazioni con l’UE. 
Scozia: La Brexit ha rafforzato le richieste di indipendenza. La prima ministra scozzese, Humza Yousaf, ha dichiarato nel 2024: “La Scozia non è stata ascoltata, ed è ora di considerare un futuro diverso”.

Prospettive future
Le previsioni indicano che le sfide economiche e sociali legate alla Brexit continueranno nel medio termine. L’Office for Budget Responsibility (OBR) stima una perdita annuale di 100 miliardi di sterline per l’economia britannica, con un’entrata fiscale inferiore di 40 miliardi di sterline nelle casse dello Stato. 
 Le regioni del Regno Unito mostrano vulnerabilità diverse, con aree come l’Irlanda del Nord e la Scozia particolarmente colpite a causa della loro dipendenza dal commercio con l’UE.
In sintesi, la Brexit ha avuto un impatto sostanziale sull’economia e sulla società britannica, con effetti che si manifestano in una crescita economica rallentata, carenze nel mercato del lavoro e cambiamenti nel panorama politico e commerciale. Le sfide persistono, richiedendo adattamenti e politiche mirate per mitigare le conseguenze negative e promuovere una ripresa sostenibile. Alcuni esperti suggeriscono che il Regno Unito potrebbe cercare un nuovo accordo commerciale più stretto con l’UE nei prossimi 5-10 anni.

Opinione finale sulla Brexit
La Brexit si è dimostrata un esperimento divisivo e costoso, con un impatto che va oltre il mero aspetto economico. Ha indebolito la posizione globale del Regno Unito, esacerbato le disuguaglianze regionali e creato un senso di isolamento in un mondo sempre più interconnesso. Sebbene il referendum abbia rappresentato la volontà popolare, i risultati dimostrano che molte delle promesse fatte dai sostenitori della Brexit non si sono concretizzate. Riteniamo che il Regno Unito debba ora lavorare per riconnettersi con l’Europa, sia economicamente che politicamente, trovando un equilibrio tra sovranità e cooperazione. Da segnalare, tuttavia, un’opinione assai acuta di Jonathan Portes, professore di economia al King’s College London: “La Brexit è stata un errore economico strategico, ma ora il Regno Unito deve adattarsi a questa nuova realtà”.
(Nella foto l’ex premier britannico Boris Johnson, grande fautore della Brexit)

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