Brasile: insultata e umiliata, il calvario in aula di una vittima di stupro

- di: Diego Minuti
 
Si chiama Mariana Ferrer, ha 23 anni ed è una blogger brasiliana. È di qualche settimana fa l'assoluzione di un uomo, l'imprenditore André de Camargo Aranha, che lei ha accusato di stupro. Una accusa che il tribunale di Santa Catarina ha giudicato non sufficientemente sostanziata dalle evidenze, mandando assolto l'imputato. Il processo ha fatto riferimento ad un episodio che, secondo la blogger, è accaduto nel 2018 a Marianòpolis.

E sin qui è la cronaca su cui non c'è molto da soffermarsi se non pensando che, in alcuni Paesi (troppi ancora), dietro una donna che accusa non c'è sempre la verità. Mariana non è stata creduta sino in fondo, ma questo può anche accadere se le accuse non hanno evidenze e conferme incontrovertibili.

Ma quello che sta scuotendo la coscienza collettiva del Paese (a dispetto del suo presidente che porta avanti una politica muscolare su tantissimi argomenti) è l'interrogatorio al quale il difensore dell'imputato ha sottoposto la blogger ed il cui audio, pubblicato dai siti di alcuni giornali on line (come The Intercept Brasil, che ha reso noti anche spezzoni video dell'udienza), ha evidenziato una violenza verbale che, se possibile, ha fatto il paio con quella sessuale denunciata da Mariana Ferrer.

A sentire la sequenza delle domande, il montare dei sospetti e delle accuse in esse contenute, si potrebbe dire che, in ogni caso, l'avvocato difensore, Cláudio Gastão da Rosa Filho, ha esercitato il suo diritto di controinterrogare la "presunta" parte lesa, ma c'è modo e modo di farlo, e lui ha scelto il più spregevole.
Le domande l'avvocato de Rosa Filho che ha rivolto alla blogger non erano mirate a scardinare la ricostruzione di quel che sarebbe accaduto, ma solo a denigrare la parte lesa per il solo fatto di essere donna e di guadagnarsi da vivere attraverso i social.

"Non avrò mai una figlia del tuo livello - ha quasi urlato in faccia a Mariana - e prego anche Dio che mio figlio non incontri mai una donna come te!''.
Per sostenere la sua opera di demolizione non delle accuse della giovane, ma della sua immagine, il difensore ha mostrato delle fotografie della giovane, postate sui social e che l'avvocato de Rosa Filho ha definito "posizioni ginecologiche".
"Ci guadagni da vivere, sono affari tuoi, Mariana, giusto? Il tuo sostentamento è umiliare gli altri!" ha detto ancora, in modo a dir poco aggressivo.
Sconvolta, Mariana Ferrer ha cercato di rintuzzare le accuse rispondendo. Poi è crollata, scoppiando in lacrime. Ma questo non ha fermato l'avvocato: "Le tue lacrime di coccodrillo non ti faranno bene!" (…) Il tuo piccolo spettacolo, puoi tenerlo per il tuo Instagram per ottenere più follower!".

Quando Mariana si è rivolta al giudice , Dudson Marcos, implorandolo di fermare il comportamento aggressivo da parte dell'avvocato ("Eccellenza, la imploro, nemmeno gli assassini sono trattati in questo modo!"), il magistrato ha solo concesso una breve sospensione per permettere alla blogger di "riprendersi" e "bere un sorso d'acqua".
Il processo ha avuto vastissima eco in tutto il Paese e quanto è stato consentito all'avvocato difensore è ora oggetto di esecrazione da parte non solo dei media, dalle associazioni di tutela dei diritti e sui social, ma anche in seno alla magistratura.

Le scene di quanto riservato a Mariana Ferrer "sono spaventose", ha twittato Gilmar Mendes, ministro della Corte suprema federale e unanimemente considerato uno dei massimo studiosi brasiliani di diritto.
"Il sistema giudiziario deve essere uno strumento di accoglienza, mai di tortura e umiliazione", ha aggiunto auspicando che si verifichi la "responsabilità degli agenti coinvolti, compresi quelli che non hanno agito". Quindi, per quel che si capisce, anche di chi, in aula, ha la responsabilità di garantire l'ordine e la sicurezza di tutte le parti. Dopo la valanga di critiche, la Corte di giustizia di Santa Catarina ha emesso una nota ufficiale affermando che la sentenza che ha assolto André de Camargo Aranha è soggetta a revisione da parte dei tribunali superiori. La corte ha anche espresso "opposizione a qualsiasi forma di offesa o aggressione alle persone coinvolte nel processo, nonché alla divulgazione di immagini protette da un segreto di giustizia".

Ma è ben difficile avere un minimo di comprensione per l'operato dei magistrati di Santa Caterina, inquirenti o giudicanti è la stessa cosa. Stando all'accusa, l'imputato violentò Mariana Ferrer durante una festa in un beach club a Florianópolis, nel 2018. L'accusa iniziale, formulata dal procuratore Alexandre Piazza, fu quella stupro di persone vulnerabili. Ma durante l'iter del processo Piazza è stato sostituito da un nuovo procuratore, Thiago Carriço de Oliveira, che nella requisitoria ha sostenuto la tesi di "stupro senza inganno", cioè che Aranha non avrebbe avuto modo di sapere che Mariana non era in grado di acconsentire alla relazione. Con l'argomento che "è meglio assolvere 100 colpevoli che condannare una persona innocente", il giudice Rudson Marcos ha mandato assolto l'imputato perché l'accusa era carente di prove.
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