Brasile: inesorabile la deforestazione dell'Amazzonia

- di: Brian Green
 
11.088 chilometri quadrati: è questo il bilancio della deforestazione nell'Amazzonia brasiliana dall'agosto del 2019 al luglio di quest'anno. E non si tratta di numeri forniti dalle associazioni ambientaliste - nemiche di latifondisti, agricoltori e allevatori senza scrupoli - ma dall'Inpe, cioè "Istituto nazionale per la ricerca spaziale".

Per avere un'idea di quanto grave sia il problema, bisogna pensare che gli oltre 11.000 chilometri quadrati di foresta che sono andati perduti equivalgono, all'incirca, all'estensione del Libano. O, se l'idea rende meglio, è come se ogni giorno l'equivalente, in termini di superficie di foresta amazzonica, di 43.000 campi di calcio fossero rasi al suolo. Era da più di un decennio che l'Amazzonia non subiva un danno ambientale di tali dimensioni.

Bisogna tornare indietro di dodici anni, al 2008, per trovare un tale livello di devastazione nella grande foresta tropicale.
Un dato che non ha bisogno di commenti è quello che, secondo le rilevazioni dell'Inpe, la deforestazione è aumentata del 9,5% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Un "record" che, già preoccupante di per sé, diventa allarmante se lo si confronta con i dati del 2018: in due anni la deforestazione in Amazzonia è balzata di quasi il 50%.
Le aree più colpite si trovano lungo le strade che ora attraversano la foresta.

Un triste primato spetta allo Stato del Pará, dove, stando all'Istituto nazionale per la ricerca spaziale, si registra quasi la metà della deforestazione.
Sono stati individuati altri nuovi fronti di deforestazione nella regione di Labrea (Amazonas), tappa finale della strada transamazzonica, che si apre su immense foreste primarie incontaminate, rifugio delle ultime tribù indios.

Dietro a questa terribile devastazione, che ora sembra in gran parte fuori controllo, gli ambientalisti vedono la mano e l'influenza del presidente Jair Bolsonaro, al potere dal primo gennaio del 2019, che, scettico sui mutamenti climatici, si è sempre espresso a favore dell'agricoltura e dell'esplorazione mineraria in Amazzonia.

I dati sulla deforestazione, sebbene inquietanti, non hanno sorpreso nessuno. Da due anni, infatti, Bolsonaro lavora per smantellare le fragili agenzie federali per la protezione della natura, come la polizia ambientale di Ibama, i cui capi sono stati sostituiti e i suoi fondi prosciugati. Secondo Greenpeace, gli organismi brasiliani di protezione della natura dovrebbero vedere il loro budget totale diminuire del 35% nel 2021 e questo mentre la deforestazione è ormai inarrestabile
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