Borse: il pessimismo di Wall Street contagia i mercati asiatici

- di: Redazione
 
I mercati azionari asiatici hanno risentito del pessimismo che regna in attesa delle prossime decisioni della Federal Reserve che potrebbe proseguire nella sua politica di rialzi dei tassi di interesse, per contrastare l'inflazione. Wall Street, quindi, ha continuato nella sequenza di sedute non positive per la quarta settimana consecutiva. In Asia, borse in arretramento a Tokyo, Sydney, Seul e Hong Kong, con Shanghai pressoché invariata.

Il pessimismo di Wall Street rallenta le borse asiatiche

Ad alimentare i timori per la recessione che potrebbe manifestarsi in alcuni Paesi è soprattutto l'aumento dei prezzi dell'energia, con i governi che cercano di correre ai ripari con provvedimenti per aiutare le famiglie maggiormente esposti al crescere del costo della vita. È di ieri la notizia che il governo giapponese ha deciso di donare 50.000 yen (350 dollari) alle famiglie bisognose, per far fronte ai bisogni quotidiani e ai prezzi dell'energia. Una mossa che vuole anche dare impulso ad una economia che mostra segni di sofferenza.

Il benchmark giapponese Nikkei 225 ha perso quasi l'1,0% negli scambi mattutini a 27.362,83. L'S &P/ASX 200 australiano è sceso dell'1,3% a 6.735,80. Il Kospi della Corea del Sud è scivolato dell'1,5% a 2.373,14. L'Hang Seng di Hong Kong è sceso dell'1,7% a 18.884,75, mentre lo Shanghai Composite è stato leggermente modificato a 3.243,55.
A Wall Street lo S &P 500 è sceso dello 0,4% dopo essere rimbalzato tra un guadagno dello 0,5% e una perdita dell'1%. Il Dow Jones Industrial Average è sceso dello 0,6% e il Nasdaq ha perso lo 0,7%.
L'S &P 500 è sceso di 16,07 punti a 3.908,19. Il Dow è scivolato di 173,14 punti a 31.145,30, mentre il Nasdaq è sceso di 85,96 punti a 11.544,91. Le azioni delle società più piccole sono scese più del mercato più ampio. L'indice Russell 2000 è sceso di 17,42 punti, o dell'1%, a 1.792,32.

I titoli tecnologici e delle comunicazioni sono stati quelli che hanno registrato le perdite maggiori. Nel trading energetico, il greggio statunitense di riferimento è sceso di 1,52 dollari a 85,36 al barile. Il Brent è sceso di 1,34 dollari a 91,49 al barile.
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