Milano guida l’Europa
In un panorama di vendite generalizzate sulle principali piazze europee, Piazza Affari si distingue con una performance positiva. Il FTSE MIB chiude in rialzo a 35.300 punti (+0,2%), consolidando una serie di cinque sedute consecutive in aumento. Il FTSE Italia All-Share segue la stessa linea, mentre il FTSE Italia Mid Cap e il FTSE Italia Star registrano flessioni rispettivamente dello 0,65% e dello 0,75%.
Performance delle piazze europee
Le altre borse europee si muovono in ordine sparso:
• Francoforte: invariata rispetto alla seduta precedente.
• Londra: cede lo 0,48%, appesantita dal settore energetico.
• Parigi: chiude in calo dello 0,22%, influenzata da prese di profitto.
Spread in forte calo
Il differenziale tra BTP e Bund scende a 122 punti base (-19 punti), con il rendimento del decennale italiano al 3,75%. Un segnale positivo, secondo l’economista Lorenzo Codogno, che afferma: “La stabilità dello spread riflette una fiducia crescente nel debito italiano, nonostante il contesto globale incerto”.
Materie prime e valute
• Oro: continua il trend rialzista, chiudendo a 2.686,9 dollari l’oncia (+0,6%).
• Petrolio: il WTI segna un forte rialzo del 4,41%, toccando i 86,75 dollari al barile, trainato dall’annuncio di un taglio delle scorte da parte dell’OPEC.
• Valute: l’Euro si indebolisce sul Dollaro, scendendo a quota 1,025, complice l’attesa per nuovi dati sull’inflazione USA.
Wall Street e il contesto globale
Oltre Atlantico, Wall Street prosegue in territorio negativo. L’S&P 500 perde lo 0,3%, con i tecnologici sotto pressione a causa delle crescenti preoccupazioni sui tassi d’interesse. “Gli investitori stanno riconsiderando le loro posizioni in attesa dei verbali della Fed”, commenta Janet Smith, analista di JP Morgan.
Settore azionario: vincitori e vinti
Tra i titoli milanesi:
• Migliori performance: Eni (+1,69%), Leonardo (+1,54%), Intesa Sanpaolo (+1,03%).
• Peggiori performance: Iveco (-4,54%), Inwit (-2,51%), A2A (-2,44%).
Tra i mid cap, si distinguono D’Amico (+6,10%) e Cembre (+1,34%), mentre GVS e SOL cedono rispettivamente il 2,48% e il 2,21%.
Prospettive e commenti
Gli analisti restano prudenti sul breve termine, sottolineando i rischi legati alla volatilità del mercato obbligazionario e ai possibili interventi delle banche centrali.