Borse europee in rialzo: valute, materie prime e spread in evidenza

- di: Matteo Borrelli
 
I mercati finanziari europei hanno chiuso la giornata in territorio positivo, riflettendo un miglioramento del sentiment tra gli investitori, nonostante le incertezze globali. Le principali piazze borsistiche, da Milano a Francoforte, hanno beneficiato di acquisti diffusi, mentre Wall Street resta cauta, influenzata da preoccupazioni legate ai tassi d’interesse e all’andamento dell’economia statunitense.

Andamento delle Borse europee
La Borsa di Milano ha registrato una performance positiva, con l’indice FTSE MIB che ha chiuso in rialzo dello 0,27%, raggiungendo quota 36.288 punti. L’andamento riflette il buon momento di alcuni titoli del settore tecnologico e finanziario, in un contesto di stabilità generale. Gli indici minori, come il FTSE Italia All-Share e il FTSE Italia Mid Cap, hanno mostrato incrementi simili, evidenziando un’ampia partecipazione al trend rialzista.
Anche le altre principali borse europee hanno chiuso la giornata con segni positivi. Francoforte ha visto il suo indice di riferimento, il DAX, guadagnare lo 0,57%, mentre il CAC 40 di Parigi ha registrato un progresso più modesto dello 0,21%. Londra, con il suo FTSE 100, ha segnato un incremento dello 0,60%, sostenuto dai settori delle risorse di base e dei beni di consumo.
L’ottimismo sui mercati europei è stato alimentato da alcuni dati macroeconomici positivi e dalle aspettative che le banche centrali, inclusa la BCE, possano adottare un approccio più moderato nei confronti delle politiche monetarie restrittive. Tuttavia, permangono timori legati all’inflazione e ai possibili impatti di una recessione negli Stati Uniti.

Valute: l’euro sotto pressione
Sul fronte valutario, l’euro ha mostrato segni di debolezza nei confronti del dollaro statunitense. Il cambio euro/dollaro è sceso dello 0,61%, riflettendo un clima di cautela da parte degli investitori. Questa flessione è in parte attribuibile alle incertezze economiche in Europa e alle dichiarazioni della Federal Reserve riguardo a possibili ulteriori aumenti dei tassi d’interesse negli Stati Uniti.
La situazione valutaria rimane influenzata anche dalle tensioni geopolitiche e dalle preoccupazioni riguardanti il settore energetico, che continuano a creare volatilità sui mercati. Gli analisti osservano attentamente gli sviluppi nei prezzi del gas e del petrolio, dato il loro impatto diretto sull’inflazione e sulle decisioni delle banche centrali.

Materie prime: oro e petrolio in focus
Nel comparto delle materie prime, l’oro ha registrato un leggero rialzo dello 0,46%, attestandosi come un tradizionale bene rifugio in periodi di incertezza. La domanda di oro è sostenuta da timori di recessione e dall’instabilità sui mercati azionari, oltre che da una relativa debolezza del dollaro.
Il petrolio ha mostrato un lieve miglioramento, con il prezzo del Light Sweet Crude Oil salito a 73,57 dollari al barile. Questa dinamica riflette un equilibrio tra la crescente domanda energetica, soprattutto in Asia, e le preoccupazioni per le tensioni geopolitiche in Medio Oriente. Le interruzioni nella produzione di alcuni importanti paesi esportatori hanno contribuito a mantenere il prezzo del petrolio stabile, nonostante i timori di rallentamento economico.

Spread BTP-Bund: segnali di calma sul mercato obbligazionario
Un dato significativo della giornata è il lieve miglioramento dello spread BTP-Bund, che è sceso a +110 punti base, segnando un calo di 2 punti rispetto alla chiusura precedente. Il rendimento del BTP decennale si è attestato al 3,63%, un segnale di relativa stabilità per il debito pubblico italiano. Questo miglioramento è stato accolto con favore dai mercati, interpretato come un segno di fiducia nella gestione delle finanze pubbliche italiane.
Il calo dello spread riflette una maggiore fiducia da parte degli investitori nelle prospettive dell’Italia, soprattutto in un contesto di minori tensioni sui mercati obbligazionari europei,” ha dichiarato Carlo Messina, CEO di Intesa Sanpaolo, in un’intervista rilasciata a Reuters il 25 gennaio 2025. Questa dinamica è importante, considerando che lo spread è spesso utilizzato come indicatore del rischio percepito sul debito sovrano italiano.

Performance dei titoli a Piazza Affari
A Milano, le principali performance positive sono state registrate da Telecom Italia, che ha guadagnato il 3,95%, seguita da Nexi (+2,63%), A2A (+1,52%) e Italgas (+1,51%). Questi titoli hanno beneficiato di annunci di nuovi progetti e di stime di crescita nei rispettivi settori.
D’altra parte, tra i titoli in calo spiccano Mediobanca, che ha subito una significativa flessione del 3,94%, e Prysmian, con un ribasso del 2,25%. STMicroelectronics ha perso il 2,24%, risentendo delle incertezze nel settore tecnologico globale, mentre Banca MPS ha chiuso in ribasso del 2,01%.
Nel comparto mid-cap, si sono messi in evidenza Garofalo Health Care (+3,15%), SOL (+2,22%), Technogym (+1,75%) e De’ Longhi (+1,75%). Tra i titoli in maggiore difficoltà, invece, troviamo Technoprobe (-2,41%), Fincantieri (-2,06%), e Webuild (-2,00%).

Prospettive economiche: focus sulle decisioni delle Banche centrali
Le prospettive economiche per i prossimi mesi restano incerte. L’attenzione degli investitori è rivolta alle decisioni di politica monetaria della Banca Centrale Europea (BCE), che dovrà bilanciare il controllo dell’inflazione con il sostegno alla crescita economica. Secondo le recenti proiezioni macroeconomiche dell’Eurosistema, la crescita della domanda esterna per l’area dell’euro è prevista al 3,1% nel 2024 e al 3,5% nel 2025.
L’inflazione continua a rappresentare una sfida significativa. La BCE ha già segnalato la possibilità di ulteriori aumenti dei tassi d’interesse, qualora i dati economici dovessero indicare una pressione inflazionistica persistente. Tuttavia, la necessità di sostenere la ripresa economica resta una priorità, soprattutto di fronte a un potenziale rallentamento negli Stati Uniti.

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