Dazi e tensioni Usa Iran mettono in fibrillazione le Borse europee: Milano e i Mid cap in calo, energia sotto schiaffo.
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Mercati europei: performance e dinamiche
Le Piazze europee oggi hanno chiuso in prevalente segno negativo, risentendo delle tensioni geopolitiche tra Stati Uniti e Iran e dell’effetto dello stacco cedole su Milano:
• FTSE MIB -0,96%
• FTSE Italia All Share -0,89%
• Euro Stoxx 50 -0,23%
• DAX -0,23%
• CAC 40 -0,69%
• SMI -0,53%
• FTSE 100 +0,14%
• AEX +0,91%
• IBEX 35 -0,01%
A Milano il calo è accentuato dallo stacco cedole di alcune grandi società; restano deboli anche Francoforte (-0,35%) e Parigi (-0,69%), mentre Londra limita il calo a -0,19%.
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Top e flop delle Borse italiane
FTSE MIB – titoli in rialzo:
• A2A +1,37%
• Enel +1,16%
• Inwit +0,88%
• Italgas +0,71%
FTSE MIB – peggiori:
• Azimut -2,63%
• Iveco -2,54%
• Telecom Italia -2,42%
• Banca Popolare di Sondrio -2,22%
Mid Cap – rialzi:
• Technoprobe +3,32%
• Juventus +1,88%
• Anima Holding +1,68%
• Ascopiave +1,53%
Mid Cap – cali:
• Comer Industries -7,81%
• D’Amico -3,31%
• Ferretti -2,74%
• Fincantieri -2,71%
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Spread e tassi
Lo spread tra BTP decennale e Bund resta stabile a +94 pb, con il BTP decennale che rende il 3,41%.
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Valute
L’Euro/Dollaro USD è stabile intorno a 1,152–1,155, in lieve calo rispetto al picco.
Materie prime & oro
• Oro: +0,59% a circa $3.386/oz, sospinto da flussi verso il safe haven.
• WTI: circa $75, in rialzo (tra +2% e +3%) sulle aspettative da embargo iraniano, ma con resistenza intorno a $77–78 brent.
• Natural Gas: poco sotto i $3,8/MMBtu, in calo settimanale ma vicino a massimi recenti (4$).
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Wall Street alle 17:40 (ora italiana)
SPY (S&P 500 ETF) +0,38%, mentre l’iShares IEI (+0,36%) segna un modesto aumento, indice di leggera corsa ai bond—riflesso non solo della geopolitica, ma anche dell’attesa per i dati U.S.
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Notizie, dichiarazioni e contesto
• Sul fronte geopolitico, l’attacco statunitense sull’Iran ha riacceso il nervosismo. Tuttavia, Wall Street reagisce con cauto ottimismo: “il sentiment resta positivo, ipotizzando che il conflitto non si allarghi”.
• L’oro, dopo un picco, è sceso (-0,3%) mentre il petrolio ha toccato il massimo da cinque mesi e poi moderato il rialzo.
• JPMorgan avverte che “in uno scenario avverso l’olio potrebbe salire del 75%, fino a $130 al barile,” ma ritiene probabile il mantenimento di un equilibrio attorno ai $60–65 nel lungo termine.
• Sul fronte NATO, il segretario generale Rutte ha dichiarato a L’Aia che gli alleati – compresa la Spagna – hanno accettato l’obiettivo di portare la spesa difensiva al 5% del PIL. .
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In sintesi, l’Europa chiude fiacca tra timori geopolitici e cedole, l’energia resta al centro dell’attenzione e Wall Street, seppur nervosa, conferma un approccio da bull market—complice la speranza in una de escalation mediorientale. Nei prossimi giorni occhio a inflazione U.S. (core PCE) e testimonianza di Powell: potrebbero essere i nuovi driver per i mercati globali.