Borsa debole, ma Maire e Fincantieri sorprendono tutti
- di: Matteo Borrelli

Milano chiude in rosso con l’Europa: giù lusso e auto, brillano alcune mid cap.
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Milano e l’Europa chiudono in calo, pesa la tempesta macro
Piazza Affari ha chiuso la seduta di oggi 22 maggio con il segno meno, in scia a un’Europa appesantita dalle incertezze sul piano fiscale statunitense e da dati macroeconomici deboli. Il Ftse Mib ha perso lo 0,73%, il Ftse Italia All-Share lo 0,69%, mentre il Ftse Mid Cap ha contenuto le perdite (-0,28%) e lo Star ha ceduto lo 0,86%. Parigi (-0,58%), Francoforte (-0,51%) e Londra (-0,54%) hanno condiviso il passo indietro.
Il sentiment degli investitori resta fragile. A zavorrare i listini sono state le nuove tensioni sul debito Usa e lo scontro tra Congresso e Casa Bianca sul bilancio federale, mentre l’ultimo PMI composito europeo è sceso sotto quota 50, segnalando una contrazione dell’economia per la prima volta da cinque mesi. Anche l’indice tedesco Ifo, seppur in crescita, non è bastato a invertire la rotta.
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Lusso e automotive sotto tiro: Stellantis e Moncler affondano
In Piazza Affari i realizzi hanno colpito duramente il settore del lusso e l’automotive. Stellantis ha perso il 3,88% in un clima incerto aggravato dai timori di nuovi dazi. Male anche Moncler (-3,39%), Ferragamo (-2,9%) e Brunello Cucinelli (-1,69%), con l’intero comparto del fashion europeo sotto pressione.
Tenaris (-2,22%), Saipem (-1,1%) ed Eni (-1,54%) hanno risentito del calo del greggio, tornato a 60,69 dollari (-1,42%), in vista di un possibile aumento produttivo dell’OPEC a luglio.
Sofferenze anche per STM (-2,01%), Recordati (-1,62%), Buzzi (-2,13%) e Telecom Italia (-1,52%), mentre Unicredit ha lasciato sul campo l’1% dopo che la Consob ha congelato l’OPS su Banco BPM in attesa dei chiarimenti sul golden power.
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Banche in ordine sparso, brillano Bper e Pop Sondrio
Tra le banche, giornata positiva per Bper (+2,58%) e Popolare di Sondrio (+1,82%) sull’onda del via libera UE all’OPS lanciata da Bper, che potrebbe dare vita a un nuovo polo bancario italiano. Bene anche Italgas (+0,99%), Snam (+0,77%), Terna (+0,65%) ed Enel (+0,53%).
UniCredit, come detto, ha sofferto, mentre Mediobanca (+0,29%) e Mps (+0,46%) si sono mosse in lieve rialzo. Generali (+0,12%) è rimasta poco mossa dopo la trimestrale.
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Le sorprese fuori dal Mib: volano Maire e Fincantieri
Il vero sprint è arrivato però dalle mid e small cap. Maire ha guadagnato il 4,21%, seguita da Fincantieri (+4,01%), galvanizzata dai nuovi ordini internazionali nel navale militare e dalla prima nave a idrogeno prevista entro fine anno. Buoni spunti anche da SOL (+1,71%) e Lottomatica (+1,62%).
Al contrario, le peggiori performance sono arrivate da Cementir (-3,4%), Pharmanutra (-3,09%), GVS (-3,06%) e Sanlorenzo (-3,03%).
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Spread in lieve rialzo, euro e oro deboli
Lo spread tra Btp e Bund ha chiuso a 101 punti base, in lieve aumento dai 98 della seduta precedente. Il rendimento del decennale italiano è salito al 3,65%, contro il 2,64% del Bund tedesco. L’euro ha perso quota sull’onda delle incertezze politiche e macro, scendendo a 1,128 contro il dollaro. Oro debole (-0,57%) in una giornata dove i beni rifugio non hanno attratto investitori.
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Trump divide, l’Europa osserva
Le tensioni transatlantiche legate alla politica fiscale espansiva e aggressiva di Donald Trump — considerata da molti analisti “imprudente e polarizzante” — iniziano a pesare anche sui mercati europei. “Il piano di Trump sembra ignorare il contesto globale: più spesa e più deficit non possono essere la cura universale”, ha commentato oggi da Londra l’economista Anne-Marie Tiller di HSBC.
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Le fragilità della Borsa
In un clima segnato da incertezze macro, paura dei dazi e scarsa chiarezza sulle mosse delle banche centrali, Piazza Affari conferma la sua fragilità. Ma in mezzo alla tempesta qualche titolo continua a navigare col vento in poppa.